Altro che sovranità alimentare: ecco da dove arrivano carne, patate e cereali
L'Italia fatica a soddisfare il proprio fabbisogno interno mentre si scatena la protesta contro il falso Made in Italy al Brennero
Aumentano le importazioni di carne bovina e grano (tenero e duro) ma soprattutto di patate. Produciamo invece più pollame di quanto ci serve
Si pensava che le varie crisi in giro per il mondo, a partire dalla guerra in Ucraina fino a quella in Palestina, avrebbero portato alla tanto citata sovranità alimentare ma non è così. Anzi, le importazioni in Italia sono addirittura aumentate. Stando ai dati di Ismea Mercati le analisi di Coldiretti dei dati Istat per il 2023, emerge infatti che il nostro Paese ha difficoltà nel produrre cereali e carne bovina.
L'Italia è in grado di coprire appena il 36% del fabbisogno nazionale di grano tenero, necessario per pane, bisoctti e prodotti da forno. Per quanto riguarda il grano duro, invece, si arriva al 56%. Le importazioni sono però aumentate del 22% rispetto al 2022. Per il grano tenero sono stati acquistati dall'estero 4,8 miliardi di chli (+8%).
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Lo scenario è piuttosto simile anche per quanto riguarda la carne. L'Italia produce da sé il 43% del proprio fabbisogno per quella bovina ma una bistecca su due è importata. Per la carne suina e salumi, invece, si arriva al 59%. Produciamo però più pollame di quanto ci serva ma a le importazioni sono destinate ad aumentare per seguire le direttive Ue sugli allevamenti intensivi.
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le importazioni di patate nel 2023 sono schizzate a 797 milioni di chilogrammi (+39%) mentre per pesche e e kiwi si stimano aumenti rispettivamente del 74% e 23%. Calano le importazioni di olio di oliva (-31%) non tanto perché se ne produce di più in Italia ma perché è crollata la filiera spagnola. Non bisogna poi dimenticare il fenomeno del falso Made in Italy che non fa che aggravare il problema.
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"Il Brennero è un luogo fortemente simbolico per il passaggio dei falsi prodotti made in Italy che invadono il nostro mercato. - ha spiegato a Libero il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, che ha chiamato a raccolta i lavoratori presso il passo alpino per protestare per la difesa della filiera italiana - Proprio per questo domani e martedì saremo lì con migliaia di agricoltori: per rilanciare la nostra battaglia sulla trasparenza dell’origine in etichetta che è un diritto dei cittadini europei. Chiediamo sia una priorità della nuova Commissione Ue e del nuovo Parlamento dopo le elezioni europee. Dobbiamo dire basta alla concorrenza sleale, fermare i cibi contraffatti che passano dalle frontiere e dai porti europei. La nostra mobilitazione, in continuità con il lavoro fatto a Bruxelles in questi mesi, prosegue a difesa del reddito degli agricoltori e a salvaguardia della salute dei cittadini".