“Ebrei sionisti”, Chef Rubio cacciato dai social: via i post o una multa da 500 euro al giorno
Rubio, alias Gabriele Rubini, denunciò di essere stato aggredito da “terroristi ebrei e sionisti che lo avrebbero aspettato fuori casa”
Si conclude con un'ordinanza del Tribunale di Roma, datata 30 luglio, la vicenda che ha visto protagonista Chef Rubio, Alias Gabriele Rubini, per la vicenda della sua aggressione pubblicata su X con gli autoscatti che accusavano, “i terroristi, ebrei e sionisti” che lo avrebbero aspettato fuori casa.
Ora lo Chef pià famoso d'Italia non per le sue preparazioni gastronomiche, dopo la denuncia dell'Unione delle Comunità Ebraiche italiane ha due possibilità: impugnare l'ordinanza, e continuare con i social al prezzo di 500 euro al giorno di multa, oppure concludere la sua avventura social e assistere ala rimozione obbligatoria dei suo messaggi sulla piattaforma.
Il testo dell'ordinanza
L'Ucei rende noto che Chef Rubio “non aveva prove per accusare” e che nell'ordinanza viene ordinato “al resistente Gabriele Rubini alla rifusione delle spese di lite in favore dei ricorrenti che liquida complessivamente in 5150 euro, accessori come di legge”. Fissata inoltre la somma di “euro 500 ex art. 614 bis cpc per ogni giorno di ritardo nell’ottemperanza di questa ordinanza a decorrere dal giorno successivo alla comunicazione del presente provvedimento; inibisce al resistente Gabriele Rubini l’ulteriore diffusione dei contenuti del medesimo tenore di quelli oggetto di rimozione; fissa la somma di euro 500 ex art. 614 bis cpc per ogni violazione dell’inibitoria di cui al punto precedente successiva alla comunicazione del presente provvedimento”.