Regione Lazio, Rocca lascia la Sanità e Forza Italia alza la voce: rimpasto d'estate

FI con Fazzone chiede un terzo assessore: la Sanità potrebbe andare a Maselli che liberebbe per gli Azzurri i Servizi Sociali. E la Lega...

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Francesco Rocca
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Forza Italia e la Regione Lazio: dopo lo scossone nazionale post voto Ue il partito di Antonio Tajani alza la voce e presenta il conto anche Francesco Rocca. A gettare la palla nel campo di Fratelli d'Italia è stato il senatore Claudio Fazzone che ha recapitato la richiesta di maggiore spazio in giunta dopo due segnali: la voce di corridoio che vedrebbe Rocca pronto a lasciare la delega della Sanità e il pizzino recapitato dai forzisti disertando il Consiglio regionale.

E così si prepara il rimpasto d'agosto, dopo l'incontro di metà settimana tra il presidente Rocca e il plenipotenziario forzista Claudio Fazzone. Secondo i bene informati Fazzone avrebbe formalizzato la richiesta di un terzo assessore forzista, condizione necessaria per riequilibrare gli assetti politici dell'esecutivo dopo le Europee che hanno visto gli Azzurri in grande crescita superando la Lega. Ma la ragnatela di Fazzone-Tajani non si ferma alla Regione. Anche a Roma Forza Italia-Noi Moderati ha alzato la voce, chiedendo a Fratelli d'Italia di passare dall'opposizione “camomilla” alla Giunta Gualtieri, in vera opposizione e questo in un momento in cui il gradimento di Roberto Gualtieri è in caduta libera e i romani sono all'esasperazione per i cantieri del Giubileo.

Forza Italia a tenaglia su Regione Lazio e Comune di Roma

Insomma, una tenaglia che si stringe intorno a Fratelli d'Italia proprio nel momento in cui la Direzione del partito con Arianna Meloni avrebbe chiesto al presidente Francesco Rocca, il sacrificio di mollare la delega alla Sanità. E questo non per demeriti sul campo ma per liberare l'immagine del presidente dal macigno del Sistema Sanitario regionale azzoppato dal debito e dalla gestione post-Covid. Rocca, dal canto suo, si era preso l'impegno di rimettere ordine nel caos ma la strada è lenta e insidiosa e ciò ha finito per opacizzare la sua immagine complessiva e quella della Giunta, arretrando si 6 posti nella classifica di gradimento dei presidenti di Regione. Ecco quindi il progetto Arianna Meloni-Francesco Rocca: cedere la delega della Sanità, mantenendo ben saldo il controllo con la conferma del Direttore Generale e alleggerire il lavoro del Presidente per liberare energie.

Il rimpasto per sciogliere il rebus: Sanità a Maselli e  Servizi Sociali agli Azzurri

Ma a chi cederla? E qui la “tenaglia” diventa rebus, poiché l'offerta fatta ad un consigliere regionale di FdI è stata respinta. Unito al pressing di Forza Italia, la soluzione potrebbe arrivare solo da un rimpasto, togliendo un assessorato alla Lega con la poltrona della Baldassarre da tempo vittima del bradisismo politico e magari spostare la Sanità su Maselli per liberare i Servizi Sociali da destinare agli Azzurri. Anche perché il reso delle deleghe è intoccabile.

Tempi? Sicuramente entro Ferragosto, Fazzone è stato chiaro: “Queste le nostre richieste, ora aspettiamo che decidiate cosa fare”.

Ma Rocca smentisce le "voci di corridoio"

Con un a nota ufficiale la Regione Lazio definisce "infondate le "voci di corridoio"  che vedrebbero il Presidente Francesco Rocca pronto a lasciare la delega alla Sanità". Rocca ammette l'esistenza di un "confronto con alcune forze politiche della maggioranza, teso sempre e comunque agli interessi dei cittadini del Lazio. Il mandato di Francesco Rocca è caratterizzato e sostanziato dalla delega alla Sanità, rispetto alla quale sta coordinando un lavoro - mai intrapreso prima - per razionalizzare e restituire ai cittadini un servizio sanitario efficiente. Il resto sono solo illazioni prive di fondamento, finalizzate ad alimentare uno scenario che, di fatto, non esiste".

Risponde l'autore

Quanto scritto nell'articolo è stato correttamente riscontrato con una serie di dichiarazioni di alcuni esponenti di FdI ai quali è stata offerta la delega alla Sanità regionale, a "condizione che non venisse mutato il vertice regionale". Per ovvi motivi di riservatezza, a chi ha dipinto lo scenario riportato" è stata data massima riservatezza. Accogliamo con piacere la nota del presidente, priva però di qualsiasi riferimento al rimpasto di Giunta che rappresenta l'elento chiave di quanto scritto.