Roma scoppia per caldo, cantieri, trasporti e turismo. “Città nel caos ma si poteva evitare”
L'analisi del professor Rubini sulla Capitale alle prese col Giubileo. I finti cantieri H24 e le transenne. Le deviazioni stradali concepite casualmente
Estate 2024, Roma scoppia. Scoppia per il caldo, scoppia per la pressione dei flussi turistici, scoppia per la numerosità dei cantieri avviati, scoppia per il numero degli eventi culturali, sportivi, mondani e musicali effettuati, scoppia per il conseguente traffico, scoppia per il livello raggiunto dal prezzo dei servizi turistici, della ristorazione e delle locazioni brevi.
Come conseguenza di tutto questo, a Roma iniziano a “scoppiare” anche i cittadini. Sia ben chiaro, non siamo a favore dell’immobilismo ma solo amanti della professionalità, della programmazione e nemici della improvvisazione e spontaneismo.
Nel 2024 Roma è impegnata in un vasto programma di lavori pubblici per prepararsi al Giubileo del 2025. Questo evento, che attirerà milioni di pellegrini e turisti da tutto il mondo, richiede significativi interventi infrastrutturali e di riqualificazione urbana ma questi interventi erano ormai indispensabili, anche per recuperare anni di immobilismo. Tuttavia, questi preparativi stanno causando notevoli disagi ai residenti ma anche ai turisti - quindi, feedback negativi sull’esperienza di viaggio - che si trovano a dover visitare una città congestionata e affollata. Gli ingenti flussi turistici, cosa senz’altro positiva, hanno quindi contribuito ad accentuare ulteriormente i problemi quotidiano per i cittadini, connessi al particolare periodo per la città d Roma.
Ma era possibile fare tutto questo in modo meno impattante e più efficace?
Nel 2024, circa 100 cantieri sono attivi in tutta la città, con lavori concentrati su strade principali e siti turistici chiave. Questi lavori richiedono deviazioni stradali e chiusura temporanea di arterie cruciali, portando a gravi congestioni del traffico. Si stima che il tempo medio di viaggio in città sia aumentato del 25%, con punte del 50% nelle ore di punta. Le limitazioni al numero di corsie disponibili e la rimozione temporanea di parcheggi, hanno reso ancora più difficoltoso lo spostamento all'interno della città, causando lunghe code e disagi per pendolari, residenti e turisti, si, perché, per molti aspetti, residenti e turisti (cittadini temporanei), sono sulla stessa barca.
I trasporti sono crollati
La rete di trasporti pubblici di Roma, che serve quotidianamente circa 2 milioni di passeggeri, è stata colpita da ritardi e cambiamenti nei percorsi. La frequenza dei servizi è stata ridotta in alcune linee, mentre in altre sono stati attuati percorsi alternativi anche fantasiosi per far fronte ai cantieri.
La risposta alla domanda inziale se fosse possibile fare tutto questo in modo meno impattante e più efficace è, a mio avviso, positiva. Si, sarebbe stato facilmente possibile. Un approccio tecnico e professionale avrebbe suggerito di organizzare i lavori su turni di 24 ore, per limitare al minor tempo possibile i disagi, ma così non è stato, se non in casi limitatissimi e la situazione che ne è generata è quella che tutti viviamo e subiamo.
Le transenne si moltiplicano
Frequentemente, troviamo transennamenti “orfani”, cioè abbandonati per settimane, senza che si svolga alcuna attività lavorativa, ma intanto limitano e condizionano la viabilità. Anche i percorsi alternativi conseguenti alle chiusure stradali, appaiono progettati senza alcuna analisi di flussi e direttrici di traffico, causando ben più disagi di quelli che sarebbero stati possibili con un approccio più scientifico. Anche l’offerta massima di traporto pubblico si è rivelata totalmente insufficiente e non programmata in modo coerente ai risultati attesi per favorire l’incremento delle presenze turistiche. Senza voler programmare lo sbarco sulla luna, si sarebbe, ad esempio, potuto fare un accordo con i provider di TPL (trasporto pubblico locale) dei comuni dell’area della Città metropolitana, per consentire il prolungamento di tale servizio anche nelle zone del Comune di Roma, avendo in modo veloce e flessibile un forte incremento della capacità di trasporto pubblico in città. Se è sempre possibile fare qualche cosa in modo migliore, qui siamo quasi nella impossibilità di farla in modo più inadeguato.
Capitolo turismo: l'invasione senza l'organizzazione
Come detto, Roma è una delle mete turistiche più visitate al mondo, con circa 30 milioni di visitatori attesi nel 2024, in incremento significativo rispetto agli anni precedenti. Questo benefico afflusso straordinario di turisti, contribuisce però ai disagi causati dagli indispensabili lavori. Con un tasso di occupazione alberghiera che ha raggiunto il 95% nei periodi di punta, le strutture ricettive sono sotto pressione. Questo comporta non solo un notevole aumento dei prezzi, ma anche la saturazione delle infrastrutture turistiche, con tempi di attesa prolungati per l'accesso a musei e monumenti. La crescente domanda di alloggi e servizi turistici ha portato, poi, ad un aumento dei prezzi, che si ripercuote sui costi della vita per i residenti. I prezzi degli affitti e dei beni di consumo con il loro aumento, rendono più difficile la gestione economica per molte famiglie romane.L'aumento della domanda turistica, che produce redditi per alcuni, ha portato a un rialzo del costo della vita per tutti. Gli affitti a breve termine sono aumentati del 20%, influenzando il mercato immobiliare residenziale e rendendo difficile per molti residenti trovare alloggi a prezzi accessibili.
Anche per questi problemi, era possibile fare di meglio e diversamente?
La risposta è nuovamente Sì. Un approccio programmato e competente avrebbe, ad esempio, progettato la messa a disposizione degli alloggi universitari, pressoché inutilizzati durante il periodo estivo, o di altre strutture similari inutilizzate, per aumentare l’offerta di posti letto magari per il target giovani, che è poi quello prevalentemente attratto dagli eventi musicali e sportivi, diminuendo così la pressione sulle strutture tradizionali ed anche sul trasporto pubblico, essendo normalmente queste tipologie di alloggi localizzate in zone differenti da quelle strettamente turistiche e, qualora adottata anche la strategia di rafforzamento del traporto pubblico con provider di TPL, anche strutture turistiche insistenti nel territorio della Città metropolitana di Roma e non solo quello del Comune di Roma.Pianificazione e professionalità avrebbero progettato almeno questo.
La sfiducia dei romani è figlia della disorganizzazione
I lavori per il Giubileo del 2025 e l'aumento dei flussi turistici stanno creando, quindi, notevoli sfide per Roma e i suoi cittadini. Mentre è condivisibile l’obiettivo di migliorare l'infrastruttura urbana e assicurare una vivibilità di qualità per cittadini e visitatori, sarebbe stato fondamentale che le autorità cittadine avessero gestito con professionalità questi cambiamenti, in modo da minimizzare i disagi per i residenti ed i turisti.
Il fuoriclasse del Turismo detta legge in Campidoglio
L’azione Amministrativa deve essere necessariamente un lavoro di squadra ma a guardare dai risultati, l’unico Assessorato che ha raggiunto risultati ottimali è stato quello che ha prodotto i forti incrementi dei flussi turistici a Roma e, tramite una innovativa offerta di intrattenimento nella Capitale, il pressoché raddoppio del numero medio di notti trascorse in città dai turisti. Il resto della squadra è stato, nel migliore dei casi, inefficace, se non proprio mai sceso in campo.
Il settore del turismo ha una governance articolata e che richiede professionalità, che nel caso di Roma sono totalmente mancate, salvo per i casi citati. Il coinvolgimento dei cittadini e la trasparenza nelle comunicazioni sarebbero state condizioni indispensabili per ricevere proposte magari migliorative ed aiutare a mitigare i disagi, promuovendo al contempo un senso di partecipazione e responsabilità condivisa nel plasmare il futuro della città eterna ma così non è stato. In una squadra, se si ha la fortuna di avere il capo cannoniere ma il resto dei giocatori sono in panchina, sarà difficile vincere il campionato. A Roma è successo questo. L’improvvisazione e lo spontaneismo non sono una leva ottimale di gestione amministrativa e lo sono ancora meno per una gestione efficace del turismo.
Paolo Rubini, docente di Economia del Turismo a La Sapienza