Clima, Greta Thunberg stronca la Cop27 in Egitto: "É solo greenwashing"
La paladina svedese del clima, ormai quasi 20enne, deve trovare un modo per rilanciarsi dopo qualche periodo di incertezza e il calo della popolarità
Clima, Greta Thunberg contro la Cop27 in Egitto
Greta Thunberg è cresciuta e con il tempo è passata dalla tattica alla strategia. Se prima il suo agire era impulsivo e disordinato e traeva energia unicamente dalla sua rabbia indignata ora che è maggiorenne ed è guidata da scaltri genitori comincia a pensare in maniera strategica e cerca di consolidare il suo ruolo di “pitonessa del clima” e cioè sacerdotessa consacrata dal popolo mondiale, o almeno dagli ambientalisti, a gestire la problematica dei cambiamenti climatici, che è un affare non di poco conto sia dal punto di vista politico che soprattutto economico.
Non sfugge infatti che sotto la spinta dell’opinione pubblica mondiale, catalizzati dalla Thunberg, possano realizzarsi imprese che prima sembravano impossibili. Dunque Greta in un primo tempo è stata facilmente strumentalizzata dalla politica cosiddetta istituzionale. Basti ricordare, a livello casareccio, i salti mortali carpiati che fece l’allora ministro dell’Ambiente Sergio Costa per avere una foto con lei e neppure l’ottenne.
I Presidenti che contano, come quelli americani, cercarono di cavalcarla ed anche l’UE ci provò ma con risultati poco convincenti. Ora Greta vuole rilanciarsi dopo qualche periodo di incertezza e calo della popolarità per alcune sue esternazioni, a favore ad esempio del nucleare per combattere i cambiamenti climatici.
E così ha deciso di non partecipare alla Cop27 organizzata dall’Onu a Sharm el-Sheik, in Egitto, dal 6 al 18 novembre 2022. Sono previsti 40 mila delegati da tutto il mondo e oltre 100 leader tra capi di Stato e di Governo. Le Cop sono eventi annuali che vedono riuniti quasi tutti i potenti della Terra anche se quest’anno mancherà Vladimir Putin per ovvie ragioni e i leader di Cina (da sola emette il 33% di gas venefici a livello mondiale) e India, grandi emettitori di gas serra che non vogliono limitare i combustibili fossili.
Greta ha dichiarato: "Non andrò alla Cop27 per molte ragioni, ma lo spazio per la società civile quest’anno è molto limitato. Le conferenze internazionali sul clima sono usate dalle persone al potere come opportunità per ottenere attenzione con tanti diversi tipi di greenwashing".
La profetessa verde ha quindi accusato la politica mondiale di voler fare “greenwashing”, cioè di voler utilizzare le tematiche ambientali per “ripulirsi l’immagine”, tecnica per altro ben nota alle grandi aziende ma anche ai fornitori più vari che fiutata l’aria dell’opinione pubblica mondiale si sono lanciati a capofitto nel lucroso business del riciclaggio.
In effetti però le Cop sono accusate di non produrre nulla di concreto, si pensi solo al famoso Protocollo di Kyoto che non ha avuto alcun impatto determinante per arrestare il clima impazzito ma si è trattato solo di un evento dimostrativo di piccolo abbattimento dei gas serra, intorno al 5%, che non ha mutato nulla a livello concreto. Quindi Greta non ha tutti i torti.
Ora l’assenza della “papessa verde” è un evento significativo e rappresentativo degli attuali rapporti difficili che ha con le istituzioni mondiali. Più preoccupante è invece l’effetto emulazione che la figura dell’attivista svedese ha provocato e involontariamente (?) incoraggiato.
Le “imprese” ad esempio di Ultima Generazione, specializzata in blocchi stradali a livello europeo e in imbrattamento di grandi opere d’arte, stanno a dimostrare quanto sia pericoloso l’ecologismo estremo quando cade in mano a persone che non valutano le conseguenze delle loro azioni. Solo qualche giorno fa è deceduta una ciclista a Berlino a cui non sono potuti arrivare i soccorsi perché UG stava bloccando l’accesso.
L’Italia è rappresentata dal suo Primo Ministro Giorgia Meloni e c’è molta curiosità per la posizione che prenderà, data l’attuale situazione energetica nel nostro Paese. Presente il nuovo premier britannico Rishi Sunak, Emmanuel Macron e Olaf Scholz, leader di Francia e Germania, oltre naturalmente Joe Biden per gli USA. L’assenza di Russia, Cina e India, a livello di leader, fa sì che la Cop27 egiziana parti azzoppata.