Fusione nucleare, l'Ue abbocca all'amo: la svolta storica riciclata a notizia

Di fusione nucleare se ne parla da 50 anni, il successo di esperimenti dimostrativi di fusione è una realtà costante nel tempo per tutti i presidenti Usa

L'opinione di Giuseppe Vatinno
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Energia e fusione nucleare, l'esperimento Usa e la svolta "storica": speriamo che Meloni non ci caschi. Il commento 

Grande eco sta avendo in questi giorni la notizia della riuscita di un esperimento statunitense sulla fusione nucleare. Sarà perché questo è un tempo di crisi energetica, sarà perché il mito dell’energia infinita è un archetipo ben consolidato nella società ma la notizia è stata ripresa più volte nelle prime pagine dei giornali mondiali e si attende a breve l’annuncio ufficiale.

Ma cos’è la fusione nucleare? Si tratta del processo inverso della più nota fissione, quella che è stata utilizzata nelle prime bombe atomiche lanciate sul Giappone e che viene utilizzata attualmente nelle centrali nucleari di tutto il mondo. Gli atomi infatti contengono una grandissima quantità di energia, secondo la notissima formula di Einstein E = Mc^2, che può essere liberata con opportuni procedimenti. Nella fissione viene utilizzato l’uranio235 o il plutonio239. Questi atomi vengono colpiti da neutroni termici o “lenti” che li scindono liberando energia ed altri neutroni che alimentano a loro volta la reazione che così si “autosostiene”. Ad ogni scissione viene creata energia secondo la formula precedente. Nella fusione invece c’è il processo inverso e cioè due atomi si uniscono e dall’unione viene generata energia.

La reazione più comune è quella deuterio – trizio (D – T) che ha la temperatura di ignizione più bassa, circa 200 milioni di gradi. Questi due elementi sono isotopi del comune idrogeno. A questa temperatura la materia si trova allo stato di plasma e cioè completamente ionizzata nei suoi componenti base. La fusione è il modo con cui le stelle -e quindi anche il nostro Sole- producono energia. Le reazioni di fissione lasciano scorie radioattive mentre la fusione è molto più “ecologica” e soprattutto ha una grandissima quantità di combustibile a disposizione perché in sostanza si tratta di atomi di idrogeno, quelli contenuti nella comune acqua. Per gestire le enormi temperature della fusione si utilizza un confinamento in un campo magnetico.

Il preannuncio del National Ignition Facility della 'Lawrence Livermore National Laboratory' in California ha fatto molto scalpore ma ci sono alcune considerazioni da fare. Intanto sono almeno 50 anni che si parla di fusione nucleare, ma nessun risultato concreto è stato mai realizzato. Tuttavia, se si fa lo sforzo di cercare i titoli di giornali a riguardo si potrà constatare come la notizia del successo di esperimenti dimostrativi di fusione sia una costante nel tempo. Con una cadenza di un paio d’anni viene riciclata la notizia, ma poi non accade niente. La gente dimentica e qualche anno dopo viene riproposto qualche esperimento e rifatta circolare la notizia. Chi fa ricerca fisica sa che spesso questi tipi di annunci servono principalmente a drenare nuovi fondi governativi ma dietro ci sono ben pochi progressi reali. Un caso da manuale è ad esempio l’esplorazione dello spazio e i vari tentativi fatti dalla Nasa per tornare sulla Luna.

Ogni presidente Usa che si rispetti fa due tipi di annunci durante il suo mandato: la fusione e il ritorno sulla Luna (a volte sostituita con Marte). Si sa infatti che questo tipo di notizie stimolano la fantasia dei popoli del mondo e danno grande visibilità e prestigio a chi li fa. Peccato, come dicevamo, che poi ci sia ben poca roba concreta dietro. “È un annuncio irrilevante” dal punto di vista degli usi civili e dell’applicabilità reale di questa soluzione sperimentale, ha detto a QualEnergia.it Giuseppe Cima, fisico con lunghe esperienze di ricerca e lavoro all’Università del Texas ad Austin e anche presso Euratom, Enea e Cnr.

Naturalmente i politici abboccano facilmente all’amo ed anzi sono contenti di potersi fare un po’ belli con gli atomi e le lune degli altri. Ricordiamo il caso di Mariastella Gelmini. Si era nel settembre del 2011 e qualche giorno prima si era diffusa la notizia che al Cern di Ginevra in Svizzera si erano osservati dei neutrini che superavano la velocità della luce, in contrasto con la teoria della Relatività di Einstein.

Il responsabile del rilevatore era il fisico napoletano Antonio Ereditato che aveva dato la notizia a tutto il mondo. Dopo qualche giorno si scoprì che si trattava di una bufala dovuta a banali cavi mal collegati. La ministra dell’Istruzione Maria Stella Gemini però abboccò all’amo e dichiarò che l’Italia era in prima fila nel tunnel costruito da Ginevra al Gran Sasso con un finanziamento di ben 45milioni di euro. Peccato che non esistesse alcun tunnel di questo tipo. Una doppia figuraccia mondiale per l’Italia prima con l’annuncio farlocco del neutrino birichino e poi quella del tunnel.

Anche questa volta politici ignoranti di fisica si sono lanciati in annunci pericolosi, ad esempio la solita Ursula Von der Leyen che parla addirittura di “svolta” e già pregusta la gioia di mandare a quel paese Putin grazie a furbizie atomiche che però sono bel là da venire, si parla infatti –come si fa sempre- di almeno una trentina d’anni. Anche Joe Biden si è risvegliato dal suo atavico sonno e si è un poco ringalluzzito e presto farà l’annuncio ufficiale, l’ennesimo in tanti anni. Speriamo che da noi Giorgia Meloni non ci caschi.

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