L’Italia si conferma il Paese europeo con il più alto tasso di riciclo
Samuele Diotti: “Soddisfatti dei traguardi raggiunti”
Gli ultimi dati Eurostat mostrano come i Paesi europei abbiano aumentato in modo significativo i propri tassi di riciclo, nonostante ci sia ancora molto da fare. Secondo le stime, infatti, un cittadino medio dell'Unione europea produce circa 4,8 tonnellate di rifiuti, ma solo il 39% di questi viene riciclato.
Il tasso di riciclo medio in Europa si attesta intorno al 39% con forti differenze all’interno dei singoli Paesi. L’Italia, con un tasso di riciclo pari all’83,2% risulta essere il più virtuoso.
Ma come riesce l’Italia ad ottiene questi ottimi risultati? Secondo l'Agenzia europea dell'ambiente (Aea), i Paesi più efficienti in termini di riciclo dispongono di una gamma più ampia di misure utili al raggiungimento dell’obiettivo, come per esempio i divieti di conferimento in discarica dei rifiuti biodegradabili o dei rifiuti urbani non pretrattati. I Paesi più attenti al tema del riciclo e con migliori risultati, dispongono, inoltre, di agevolazioni economiche come le tasse sulle discariche e sull'incenerimento e le tariffe per la raccolta dei rifiuti che incoraggiano fortemente il riciclo da parte dei cittadini.
L'Aea ha inoltre riscontrato che anche la sempre maggiore consapevolezza ambientale a livello nazionale ha contribuito ad aumentare la percentuale di riciclo ottenibile dagli scarti.
E di consapevolezza si parla anche nella ditta Diotti Spa di Erba: “Gli innumerevoli cambiamenti a cui abbiamo assistito negli ultimi anni – ha commentato il patron Samuele Diotti – hanno dimostrato in modo chiaro quanto per l’Italia sia fondamentale raggiungere un’autosufficienza nel reperimento delle materie. Questa consapevolezza ci ha permesso di rilanciare il nostro settore, consentendoci di trasformare materiali ferrosi di scarto in una preziosa risorsa economica e, facendolo in maniera corretta, di contribuire al tasso di riciclo nazionale e quindi allo sviluppo di un’economia circolare sempre più diffusa”.
Ditte come la Diotti Spa, che trattano materiale ferroso di scarto, non sono certo tra le più agevolate per quanto concerne la sostenibilità, ma l’impegno profuso dagli imprenditori come gli erbesi ha fatto si che il loro lavoro abbia un impatto ambientale davvero ridotto. “Abbiamo messo in campo un profondo rinnovamento dell’azienda e fatto scelte strategiche che si sono rivelate davvero funzionali – ha continuato Samuele Diotti – Il materiale viene movimentato e trasportato con mezzi diesel e urea di ultima generazione, proprio per abbattere il rilascio di sostanze nocive dai gas di scarico che risultano essere tossiche sia per l'ambiente che per l'uomo. Per la separazione dei materiali ci serviamo di macchinari a doppia alimentazione, oltre che a combustione anche elettrica, mentre, per ridurre in termini volumetrici il rifiuto ferroso pronto per essere fuso nelle acciaierie e quindi riciclato al 100%, sono state acquistati macchinari ad alimentazione elettrica per tagli meccanici a freddo, diminuendo ulteriormente le emissioni .”
La società Diotti Spa, quindi, contribuisce in maniera importante al dato complessivo dell’Italia relativamente al tasso di riciclo: esemplificativo quello che riguarda il recupero dei materiali ottenuti dalla lavorazione delle biciclette: “è un settore molto interessante in termini di riciclo - ha concluso Samuele Diotti - basti pensare che solo nel 2022 ne sono state recuperate oltre 4mila. Siamo sicuri che l’ambiente, e di conseguenza l’Italia intera, non può che trarne beneficio”.