Nucleare, da Starace siluro a Cingolani: “Non è realistico ripensarci"

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Nucleare: Starace, non e' realistico ripensarci 

Nella transizione energetica bisogna fare in fretta ma la strada non e' il nucleare. "Nel mix energetico italiano meno combustibili fossili ci sono e meglio stiamo tutti. Quanto piu' velocemente ci disfiamo della percentuale di energia che stiamo producendo da fonti fossili, tanto meglio siamo messi dal punto di vista energetico. Per fare questo e' necessario accelerare gli investimenti nelle rinnovabili". Lo ha detto l'a.d di Enel Francesco Starace al workshop Ambrosetti. Sul nucleare Starace chiude, "no" non e' realistico pensare a una riconsiderazione. Quello che viene definito 'nuovo nucleare' "non e' tanto nuovo come sembra".


Energia: Starace, per transizione colmare gap investimenti

"La decisione dell'Ue di ridurre le emissioni di gas serra del 55%, e non piu' del 40%, entro il 2030 (rispetto ai livelli del 1990), accompagnata dalla recente proposta del pacchetto "Fit for 55", conferma che la decarbonizzazione e' al centro della costruzione dell'Europa del futuro". Cosi' Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale di Enel, presentando la ricerca "European Governance of the Energy Transition". "Colmare il gap di investimento - aggiunge - con circa 3.600 miliardi di euro necessari per raggiungere l'obiettivo del 2030 in Europa, di cui circa 190 miliardi solo in Italia, avrebbe un impatto cumulativo sul Pil di oltre 8.000 miliardi di euro, di cui oltre 400 solo nel nostro Paese. Tuttavia al passo attuale l'Europa centrerebbe il nuovo obiettivo al 2030 sulle rinnovabili soltanto nel 2043. Sarebbe troppo tardi e sarebbe un peccato perdere anche l'occasione di una creazione di valore economico cosi' grande. Occorre quindi accelerare e dotarsi di un sistema di governance adeguato alla portata della sfida, che sappia tradurre in azione concreta le intenzioni e valorizzare le enormi opportunita' che derivano da questo impegno".