Pannelli solari, le polveri sottili riducono il funzionamento fino al 10%

Da una recente analisi è stato rilevato che l'inquinamento può causare danni, fino al 10%, al funzionamento dei pannelli solari

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L’inquinamento atmosferico, e nello specifico il particolato PM2.5, può avere un impatto dannoso rilevante sulla resa dei pannelli fotovoltaici, con perdite di funzionalità che si aggirano tra il 5% e il 10% se si tratta di aree molto inquinate. A rivelarlo è uno studio “made in Italy”, realizzato dai ricercatori del Centro ENEA di Napoli, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Ambientale dell'Università Federico II.

Le analisi svolte dai due istituti sono state effettuate su Comuni della regione Campania, usufruendo dei dati provenienti dalle centraline di monitoraggio della qualità dell'aria dell'ARPAC, oltre a quelli di COPERNICUS, il programma di osservazione della Terra dell'Unione europea. Sommando altri dati provenienti da misure effettuate nello specifico nella città di Portici e sviluppando diverse metodologie di analisi a partire da numerosi lavori di letteratura, si è arrivati al risultato.

Girolamo Di Francia, Responsabile del Laboratorio Sviluppo Applicazioni Digitali Fotovoltaiche e Sensoristiche dell'ENEA, ha spiegato: “Si tratta di un problema molto serio per una fonte energetica come quella fotovoltaica, caratterizzata di per sé da basse densità di potenza per unità di area di impianto, soprattutto se si pensa agli impegni previsti dal PNIEC e dal PNRR, e che dimostra, una volta di più, come la connessione tra la produzione ed il consumo di energia debba andare di pari passo con le tematiche di salvaguardia dell'ambiente”.