Taglieri di plastica, ecco perchè sono dannosi per la salute. Lo studio
Milioni di particelle di plastica entrano nel nostro corpo a causa dei ripetuti colpi di coltello. Ecco cosa può accadere dopo
Taglieri in plastica, li usano tutti ma possono essere un danno. Ictus e infarto in uno studio vengono associati alle microplastiche nella carotide
I taglieri di plastica, sui quali tagliamo il cibo, rilasciano microplastiche negli alimenti che poi ingeriamo. E’ questo l’esito di uno studio di ricercatori del Dipartimento di ingegneria civile, edile e ambientale di Fargo nel North Dakota e pubblicato su Environmental Science & Technology, rivista scientifica sottoposta a revisione paritaria dall'American Chemical Society.
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Anche se gli studiosi di Fargo non si pronunciano sull’effetto nocivo delle stesse: “Lo studio preliminare di tossicità delle microplastiche di polietilene non ha mostrato effetti avversi sulla vitalità delle cellule di fibroblasto di topo per 72 ore”. Ma dopo 72 ore? Spiega cosa può accadere un recente studio italiano dal titolo “Microplastics and Nanoplastics in Atheromas and Cardiovascular Events”, pubblicato sul prestigioso The New England Journal of Medicine, dove si collegano le microplastiche a gravi problemi di salute. Durato tre anni, le ricerche spiegano che le persone che avevano minuscole particelle di plastica alloggiate nei vasi sanguigni importanti avevano maggiori probabilità di sperimentare infarto, ictus o morte.
“I campioni di placca carotidea asportati sono stati analizzati per la presenza di MNP (microplastiche e le nanoplastiche, ndr)”, raccontano gli studiosi. Il risultato è stato che “il punto finale primario era un composito di infarto del miocardio, ictus, o morte per qualsiasi causa tra pazienti che avevano evidenza di MNP in placca rispetto ai pazienti con placca che non mostravano evidenza di MNP”.
Le materie plastiche sono una complessa combinazione di sostanze chimiche, tra cui gli additivi per avere duttilità, resistenza, flessibilità e tutte queste componenti possono essere tossiche oltre che creare i problemi alle placche che hanno riscontrato gli studiosi italiani. Nella ricerca si dice chiaramente: "In questo studio, i pazienti con placca di arteria carotidea in cui sono stati rilevati MNP avevano un rischio maggiore di un composito di infarto del miocardio, ictus, o morte per qualsiasi causa a 34 mesi di follow-up rispetto a quelli in cui non sono stati rilevati MNP".
Le microplastiche influenzano la biologia umana, spiegano altri studi recenti, e quando accade presentano una potenziale fonti di pericolo ancora poco analizzata. Gli effetti sul sistema riproduttivo, metabolico con cambiamenti nel microbioma intestinale e alterazione del metabolismo lipidico e ormonale possono trasformare la storia delle persone. E sappiamo da tempo, come scrive anche il magazine della Harvard Medical School che “studi su colture cellulari, fauna selvatica marina e modelli animali indicano che le microplastiche possono causare danni ossidativi, danni al DNA e cambiamenti nell'attività genica, rischi noti per lo sviluppo del cancro”.
“Sulla base delle nostre ipotesi”, relazionano gli studiosi di Fargo, “abbiamo stimato un'esposizione annuale per persona di 7,4 – 50.7 g di microplastiche da un tagliere in polietilene e 49,5 g di microplastiche da un tagliere in polipropilene. Abbiamo inoltre stimato che una persona potrebbe essere esposta da 14,5 a 71,9 milioni di microplastiche di polietilene all'anno, rispetto a 79,4 milioni di microplastiche di polipropilene da tagliere”. Gli studiosi americani, vista la continua esposizione che abbiamo alle microplastiche da tantissime altre fonti, consigliano di usare taglieri in acciaio o legno o anche bambù, questi ultimi più duri del legno e non porosi.