Ultima Generazione, verdi violenti. Stavolta hanno colpito a Padova
I violenti che bloccano il Raccordo di Roma, i musei Vaticani e la cappella degli Scrovegni
Tre attivisti di Ultima Generazione si sono incatenati nella cappella degli Scrovegni a Padova...
Un danno notevole alla causa ambientale è sempre venuto dai violenti che negli anni l’hanno costantemente infiltrata.
Si pensi, ad esempio, ai no – Tav e compagnia bella.
Da qualche tempo un altro gruppo virulento di attivisti verdi ha purtroppo conquistato le prime pagine dei giornali. Si tratta di “Ultima Generazione”. Un nome da film catastrofico di fantascienza degli anni ’70 che ha il compito di accendere l’annoiata fantasia dei vacanzieri intorpiditi dal sole estivo.
Il loro scopo è fare azioni eclatanti, spesso violente, per fare parlare di loro.
Qualche ora fa tre attivisti di Ultima Generazione si sono incatenati nella cappella degli Scrovegni a Padova, pericolosamente vicini ai cicli pittorici di Giotto. I tre italiani tutti trentenni dovranno rispondere dell'ipotesi di reato di interruzione di ufficio o pubblico servizio, e di non aver preavvisato la Questura della manifestazione posta in essere.
I tre straparlavano in dialetto veneto, leggendo malamente un foglietto spiegazzato contro “lo spreco di acqua ed energia” tra il fastidio dei turisti che affollavano il luogo d’arte. Sono stati portati via a forza dalla Polizia, dopo il taglio delle catene.
Fuori una ragazzetta in maglietta rossa alla Zelensky citava frasi da Baci Perugina citando Bertold Brecht: “Quando l'ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere”.
Qualche giorno fa ai Musei Vaticani, dopo gli Uffizi di Firenze, è toccato di subire la visita di questi indesiderati profeti del verde.
Un uomo e una donna si sono appiccicati nei Musei Vaticani alla famosa statua di Laocoonte e hanno sciorinato il solito cartellone con scritto “No gas e no carbone”. Ci mancava solo Cchiù pilu pe' tutti e stavamo a posto quanto a banalità.
La donna aveva una curiosa acconciatura di capelli con i colori della squadra del Palermo e cioè rosa – nero con un gonnellone da figlia dei fiori mentre l’uomo aveva i tradizionali sandaloni a doppia fascia, con le dita di fuori, ormai un marchio di fabbrica per l’ “omo alternativo”.
Fortunatamente in pochi minuti l’efficiente gendarmeria vaticana è intervenuta togliendo loro i cellulari ed evacuando l’intera area, dopo averli identificati ad ogni buon conto per futuri sviluppi penali della vicenda.
Ma perché proprio quella statua?
L’associazione ci fa didascalicamente sapere che:
“Laocoonte era un sacerdote troiano che, per proteggere i suoi concittadini, li invitò a lasciare fuori dalle mura il cavallo inviato come dono-trappola dagli ateniesi. I troiani non lo ascoltarono e decisero di introdurre il cavallo nella città. Morirono tutti nella notte, uccisi dai militari ateniesi che si nascondevano al suo interno. Il sacerdote e i suoi due figli vennero assaliti da enormi serpenti marini inviati dalla dea Atena, per aver tentato di ostacolare il suo popolo dal seminare morte e distruzione”.
E quindi deduciamo che loro sarebbero i nuovi Lacoonti che inascoltati vaticinano le future disgrazie dell’Umanità.
Intendiamoci, quello che dicono non è campato in aria, nel senso che veramente i cambiamenti climatici rappresentano un rischio esistenziale per l’intera umanità e occorrerebbe finalmente agire concretamente, ma non è questo il modo di portare avanti la battaglia.
Anzi, proprio questi metodi violenti negli anni hanno rallentato l’affermarsi di idee ambientaliste perché il cittadino medio vede questi attivisti come persone pericolose oltre che degli immani scocciatori che se ne fregano di tutto e di tutti.
Come infatti non ricordare che gli stessi attivisti di Ultima Generazione hanno bloccato più volte il Raccordo Anulare che circonda Roma. I cittadini inferociti si sono ribellati ed hanno tentato di investirli ed è dovuta intervenire la Polizia per sgombrarli. Gente che ha perso la giornata lavorativa per colpa di questi scalmanati assocerà in futuro le importanti battaglie ecologiche al danno subito e le ostacolerà. Per questo fenomeni come UG sono da considerarsi pericolosi in tutti i sensi, in primis proprio per l’ambiente e per l’ecologia.
Naturalmente l’associazione è nata a Londra nel 2018 con il nome di Extinction Rebellion, come forma di malsano populismo verde. Purtroppo il morbo della violenza ecologica si è diffuso rapidamente in tutto il mondo, giungendo a Madrid, Nuova Delhi, New York (non poteva mancare), Buenos Aires, Amsterdam, Parigi (idem con Londra e New York) e ha colpito più di 60 grandi città nel mondo.
Si tratta quindi di un problema internazionale con cui hanno a che fare i governi di tutto il mondo che, vincolati al gioco democratico (che gli attivisti violano), non hanno ancora il coraggio di stroncare decisamente, per la paura di possibili ripercussioni politiche. Ecco perché i nostrani e caserecci epigoni italiani si stanno muovendo proprio ora, perché sanno che le istituzioni e soprattutto i politici sono adesso particolarmente incapaci di reagire a causa delle imminenti elezioni politiche del prossimo 25 settembre e se ne approfittano.
Ma continuando così che segnale si dà alla gente? Che la violenza è più efficace della democrazia per portare avanti le sia pur giuste proprie idee. Un pessimo viatico che nella storia ha prodotto sempre tragedie.