Immobiliare: Fondazione An, gli utili volano. 55 milioni tra case, uffici e bond

Il bilancio della Fondazione è di circa 55 milioni di euro, formato da immobili del valore di quasi 24-25 milioni e 30 milioni di bond e fondi bancari

di David Perugia
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Contiene un vero e proprio tesoretto di circa 55 milioni di euro, formato da immobili del valore di quasi 24-25 milioni di euro e da circa 30 milioni di euro in fondi di deposito bancari. Stiamo parlando della Fondazione Alleanza Nazionale, costituita il 18 novembre 2011 con apposito rogito notarile.

Un partito le cui economie sono gestite con la cura di un violino.

Investimenti oculati

Una scelta oculata degli investimenti, donazioni mirate, immobili di pregio e una serie di benifit che negli anni si sono moltiplicati per la magie della finanza. Tutto regolare, tutto certificato: una gestione che molti partiti invidiano. Basti pensare al Pd che vede proprio nelle sue  competenze immobiliari una da quasi 130 milioni di euro di paassivo. Colpa delle tante sedi con affitti mai pagati all'Ater (parliamo ovviamente del territorio di Roma e del Lazio), ma scorrendo la lista delle altre regioni il discorso cambia poco. Gli ex colonnelli di An hanno saputo investire e trasformare gli immobili in cassaforti e i risparmi in obbigazioni, bond e investimenti tutti made in Italy.

Il legame con FdI

Anche se c'è un legame strettamente politico e non propriamente giuridico con via della Scrofa, di fatto Fdi può usufruire del suo portafoglio case e la vicinanza con la premier e leader Giorgia Meloni è anche fisica: la Fondazione ha i suoi uffici e l'archivio in via della Scrofa 39, stesso luogo della sede nazionale dei meloniani. Nel cda della Fondazione An non compaiono solo i nomi di big FdI (da Ignazio La Russa a Roberto Menia e Fabio Rampelli, solo per citare i parlamentari di lungo corso, ma anche Italo Bocchino attuale direttore del Secolo d'Italia) ma anche di altri partiti di centrodestra come l'azzurro Maurizio Gasparri.

L'ultimo bilancio

Secondo l'ultimo bilancio chiuso il 31 dicembre 2023, la Fondazione (presieduta dall'avvocato penalista Giuseppe Valentino, già senatore di An per tre legislature) presenta un "disavanzo di esercizio" pari a 1 milione 416 mila 087 euro, ma non c'è un allarme conti e gli immobili si confermano tra i principali asset. Con una novità assoluta: la conversione in Btp di liquidità e investimenti. ''Il disavanzo è in linea con quello consuntivato nell'esercizio precedente'', assicura Valentino nella sua relazione nelle vesti di presidente del cda, ''essenzialmente grazie alla sostanziale compensazione determinatasi tra gli effetti, da un lato, della riduzione di alcune voci di costo, conseguente all'usuale attenta e puntuale gestione dei flussi di spesa sostenuti nel corso dell'anno, e, dall'altro, dell'andamento dei proventi delle immobilizzazioni finanziarie che sono stati ovviamente influenzati dalla non positiva evoluzione del mercato obbligazionario nel corso dell'anno scorso''.

Il portafoglio della Fondazione

Nel portafoglio della Fondazione An c'è il 100% della "Italimmobili srl" (la società nella quale è allocato storicamente la maggior parte del patrimonio immobiliare dell'organismo presieduto da Valentino), che al 31 dicembre scorso ha un capitale sociale di 1 milione 530mila euro, un patrimonio netto pari a 1milione 362mila 286 euro ed è in utile per circa 80 mila euro. A conferma della positiva gestione dei conti. Non solo: la Fondazione è proprietaria al 100 per cento pure del "Secolo d'Italia srl", che edita il quotidiano on line, con sede legale a Roma, un capitale sociale di 87mila 300 euro e un patrimonio netto di 2 milioni 212mila 592 euro. Carte alla mano, spulciando la voce delle immobilizzazioni finanziarie, si scopre che la partecipazione della Fondazione nella "Italimmobili srl" vale 18milioni 621mila 205 euro, mentre quella detenuta nel 'Secolo d'Italia srl' è pari a 87mila 300 euro.