Italian Creation, in perdita l'home design di Perissinotto (ex ad Generali)

Il bilancio consolidato 2022 si è chiuso in perdita dopo il passivo dell’esercizio precedente e quello ordinario ha visto il rosso decisamente peggiorare

di Andrea Giacobino
Giovanni Perissinotto
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Italian Creation Group, l'home design sempre più in rosso: perdite per oltre 9 mln nel 2022 e ricavi in forte diminuzione

Strada ancora in salita per Italian Creation Group, holding dell’arredamento made in Italy fondata da Giovanni Perissinotto, che possiede i marchi Driade, FontanaArte, Valcucine e Toscoquattro. Il bilancio consolidato 2022, infatti, si è chiuso in perdita per oltre 6,2 milioni dopo il passivo di 3,6 milioni dell’esercizio precedente e quello ordinario ha visto il rosso decisamente peggiorare anno su anno da 626mila euro a 12 milioni dovuto in primo luogo a 8,5 milioni di svalutazioni che hanno riguardato Driade e FontanaArte.

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A livello di marginalità l’ebitda da positivo per 1,6 milioni è diventato negativo per 502mila euro e l’ebit è in negativo per 3,1 milioni. I ricavi anno su anno, pur con l’uscita dalla pandemia, sono diminuiti da 46,5 a 44,8 milioni, principalmente rappresentati spinti dalle vendite di Valcucine (25,5 milioni) oltre a FontanaArte (7,5 milioni) e Driade (7,3 milioni). La posizione finanziaria netta a debito è lievemente peggiorata da 17,6 a 18,3 milioni e nello scorso marzo è stato varato un nuovo aumento di capitale di 5 milioni. Primo socio di Icg è Benice Holding di Lauro Buoro col 43,7%, seguito da Giorgio Rossi Cairo con Invest Tre (35,2%) e lo stesso Perissinotto con Demetra (11,3%). Perissinotto, già amministratore delegato di Assicurazioni Generali, oggi è fra l’altro presidente di Banca Finint.

 

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