Franck Thilliez, "C'era due volte": torna in libreria il grande thriller

Definito “maestro incontestato del thriller francese”, Thilliez, forte dell’esperienza come ingegnere informatico, dà vita a dei marchingegni di creatività

Libri & Editori
Condividi su:

L’acclamato autore de Il manoscritto pubblica con Fazi un nuovo avvincente romanzo: C’era due volte

In Francia Franck Thilliez è stato tra i cinque autori più venduti del 2020; nel resto del mondo sta scalando le classifiche e in Italia è già stato apprezzato ampiamente sia per il primo romanzo Il manoscritto, sia per il successivo Il sogno. A pubblicarlo per la terza volta è ora Fazi Editore, che inserisce nella collana Darkside il suo ultimo lavoro C’era due volte
 
 Chi conosce un po’ l’autore potrà intuire dal titolo il gioco di parole che contiene. Due sono infatti le realtà a cui il tenente Gabriel Moscato sente di appartenere: la prima è il 2008, a pochi mesi dalla scomparsa di sua figlia Julie, appena diciassettenne; la seconda è il 2020, dove l’uomo si risveglia senza essere consapevole del tempo che è passato, né di che cosa sia accaduto nel frattempo. 

Il confine tra realtà e finzione, sogno e veglia si fa sempre più labile a mano a mano che andiamo avanti con la storia, intricata e piena di rompicapi come è nello stile magistrale di Thilliez. Eppure, già dall’incipit il lettore è tentato di cercare subito le risposte alle incongruenze più ovvie: come è possibile che Moscato si risvegli nella camera 7 se si è addormentato nella 29? E quell’incubo in cui tanti uccelli morti cadevano dal cielo, come può essere diventato qualcosa di vero? Ma soprattutto, perché il nostro protagonista non riconosce la sua immagine allo specchio, non ricorda il passato e non ha neppure cognizione del presente, come se fosse rimasto intrappolato in quel fatidico 2008?

A rendere la trama ancora più coinvolgente appare già dopo poche pagine il cadavere di una ragazza violentemente uccisa. All’apparenza non si tratta di Julie, non può essere lei, perciò il tenente deve mettere da parte la confusione personale per indagare sul caso, procedendo contemporaneamente alla ricerca della propria storia perduta. È così che, tra momenti di suspense, scene drammatiche, incubi reali e molti interrogativi, la lettura procede a ritmo serrato, componendo a poco a poco un puzzle di difficile risoluzione. Tuttavia, il genio di Thilliez saprà far coincidere ogni cosa al momento giusto e dare le risposte a quelle domande che ci si pone sin dall’inizio. 

Definito “il maestro incontestato del thriller francese”, Franck Thilliez fa giocoforza dell’esperienza personale come ingegnere informatico per dare vita a dei romanzi che sono veri e propri marchingegni di creatività, dove il lettore viene condotto per mano da un filo invisibile per ricostruire passo dopo passo la trama. Non è, dunque, il classico libro che si legge senza troppo impegno: c’è bisogno di attenzione, comprensione e pazienza per seguire appieno l’autore nel suo intricato mondo di fantasia e assaporarne ogni passaggio. 

Strizzando l’occhio a Il manoscritto, “il maestro degli enigmi colpisce ancora”, scrive Le Parisien. Per poi aggiungere: “Con Franck Thilliez, sappiamo perfettamente che saremo manipolati e la trappola è sistemata in modo così preciso che ci cadiamo ogni volta. Senza dubbio, il suo miglior libro”. 

Nulla è ciò che sembra, dunque, e forse è proprio su questo che vuole portarci a riflettere l’autore, ben al di là del thriller/giallo che va oltre la sua stessa categorizzazione. Non ultimo, è affascinante il metatesto attraverso il quale lo scrittore lega la storia di C’era una volta con quella de Il manoscritto, che diventa a sua volta un protagonista delle vicende, con un proprio ruolo da svolgere. Ecco, allora, che i collegamenti saranno non soltanto tra i sogni e la realtà del libro, ma anche tra la narrativa e il mondo esterno, così da confondere – o affascinare – ancora di più il lettore pronto a mettersi in gioco.