"Green Pass al Salone del libro? Repressivo": gli editori si ritirano
"C'è una legge e il Salone del libro la rispetta. Preferisco godermi il ritorno in presenza" risponde il direttore del Salone Nicola Lagioia
"No Green Pass: la vita inizia dove finisce la paura": così inizia il post con cui Uno Editori ha annunciato su Facebook di ritirare la sua partecipazione al Salone del libro di Torino, in partenza il 14 ottobre 2021.
"Rinuncio all’acconto dato per l’acquisto dello spazio e agli incassi dei 5 giorni di fiera, e a dare lavoro a tutte le persone coinvolte in questi anni per la gestione dello stand", scrive l'editore. Il motivo? Ribellarsi alla richiesta di Green Pass per accedere agli spazi espositivi e quindi partecipare alla manifestazione, norma in linea con quanto legiferato dal Governo.
Ma l'editore non ci sta e sostiene che "questo è il tempo del coraggio, delle scelte difficili, scomode, non comprese, osteggiate dalle masse… ma necessarie. La vita non si fonda sulla parola, spesso effimera e danneggiata da sistemi di pensiero appesantiti da secoli di condizionamenti sociali…. ma sull’azione consapevole che nasce da una visione utopistica del mondo e della collettività".
Il post Facebook continua poi con una presa di posizione molto netta: "Perché rinuncio al Salone? Per rispettare uno dei valori più elevati e sacri dell’universo, la libertà… non quella decantata dai politici o dai filosofi, ma la libertà di coscienza, da cui derivano tutte le altre. Per dire NO, a un sistema repressivo e coercitivo", prosegue il post, "per essere d’esempio, per le prossime generazioni, e attenuare gli effetti della sociopatia dilagante di questa era, la falsa pandemia".
L'annuncio si conclude poi con un saluto a "gli zombie che vagano senza meta alcuna" e una citazione di Osho. Poco dopo, la casa editrice Macro di Cesena si accoda annunciando la stessa decisione, il ritiro dall'evento.
“C’è una legge e il Salone del libro, come è normale che sia, la rispetta" taglia corto Nicola Lagioia, direttore del Salone del libro intervistato dall'HuffPost. "Poi ognuno la pensa come vuole, io non mi metto a sindacare. Spererei che si parlasse di più di chi partecipa alla manifestazione (praticamente tutti gli editori o quasi), piuttosto che le reazioni sul Green Pass. Per voler aggiungere un elemento di completezza, io comunque sono vaccinato”.