“Il falconiere dei re”: la dissoluzione del regno di Federico II

La scrittrice storica Ornella Albanese racconta per Mondadori il travagliato periodo che seguì alla morte di Federico II di Svevia

di Chiara Giacobelli
Libri & Editori
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Da semplice villico a falconiere sino ad erede reale: la vicenda immaginaria di Matthias si intreccia ai fatti storici che segnarono la seconda metà del XIII secolo

Lucera è la città scelta da Federico II di Svevia come capitale del proprio regno, ma non è lì che l’imperatore si rifugia per affrontare le ultime ore della sua vita, poiché viene colto da un malore improvviso durante una caccia e l’unico luogo vicino in cui poterlo portare è Florentinum. A poco a poco nel centro fortificato arrivano i medici – a cominciare dal fidato Giovanni da Procida – i consiglieri, i nobili di alto rango e infine, quando è ormai chiaro che al re manca poco tempo, anche l’amato figlio Manfredi. Dei numerosi rampolli reali, egli è l’unico che può raggiungerlo in fretta, dal momento che il primogenito Corrado si trova oltralpe in terre germaniche, Enzio è prigioniero a Bononia e l’ultimo dei tre, Corradino, è ancora troppo giovane.

Prima che tutto questo accada, però, al fianco di Federico II di Svevia assume un posto speciale un ragazzo sconosciuto: un semplice villico, un popolano a cui è stato affidato il compito di addestrare un falco. In lui Federico rivede subito sé stesso da giovane e una forza incomprensibile lo spinge a tenerlo accanto nelle interminabili giornate, ma soprattutto nelle silenziose notti, quando non riesce a dormire per via del dolore, o per la necessità impellente di sistemare tutto quanto ritiene di aver lasciato in sospeso.

È quindi a Matthias che Federico consegna le sue ultime parole, riflessioni, volontà, fino a decidere di nominarlo falconiere reale, affidargli una terra, una casa e il libero accesso tanto alla biblioteca quanto all’armeria: all’apparenza sembra un gesto di solidarietà umana, ma in realtà c’è molto altro. Solo parecchi anni dopo, però, Matthias scoprirà che Federico II di Svevia era suo padre e in quei momenti preziosi trascorsi insieme l’imperatore lo aveva capito: per questo gli aveva consegnato il compito, e al contempo la responsabilità, di proteggere ciò che aveva costruito in vita, dal regno alle relazioni sociali e familiari.

In questo romanzo storico intenso e ricco di fatti, di avvenimenti fondamentali svoltesi nella seconda metà del 1200, di colpi di scena, battaglie, intrighi e gesti di lealtà, la scrittrice Ornella Albanese, già nota per la sua produzione letteraria di genere, intreccia la finzione con la realtà per ricostruire il periodo che caratterizzò di fatto la dissoluzione di un immenso dominio. Nonostante la caparbietà, il talento, il coraggio e la buona volontà, Matthias non riuscirà infatti a evitare le diatribe fratricide tra il primogenito Corrado e il più mansueto Manfredi, che pure lo riconoscerà come fratellastro senza mai farne parola.

La sua morte sarà per Matthias un duro colpo, così come l’uccisione del più giovane Corradino e la perdita di quasi tutti i possedimenti a causa dell’intromissione del papa, alleatosi con gli Angiò francesi e determinato a spazzare via la dinastia degli Svevi. Gli anni passeranno, le sconfitte fortificheranno gli animi e un giorno Matthias riuscirà a far convergere le forze per riappropriarsi della Sicilia, consegnandola a Costanza, la figlia di Federico II andata in sposa agli Aragona di Spagna.

Tra le splendide descrizioni delle città medievali, le leggende legate a castelli, valli e boschi, il fascino perverso della nobiltà corrotta e un ritratto fedele delle abitudini popolari, fiorisce una romantica storia d’amore tra la gentildonna Lucretia di Torre Ventosa e il protagonista; quest’ultimo – sebbene sappia che in lui scorre sangue reale – non potrà mai davvero uscire allo scoperto o acquisire il proprio cognome, non essendo stato ufficialmente riconosciuto. C’è poi un altro amore che si estende per l’intero romanzo, ed è quello tra il falconiere e il proprio falco Vento, con cui instaura un legame molto diverso da quello che tiene uniti gli uomini, ma non per questo meno forte e duraturo. Di certo, in Vento Matthias ritrova quella fedeltà e lealtà che lo caratterizzano, ma che purtroppo non è propria del suo tempo: è infatti proprio il tradimento della sua stessa gente a generare le peggiori morti, sconfitte, i sovvertimenti e le atroci crudeltà compiute dagli eserciti.

A questo punto si è detto molto de Il falconiere dei re, recentemente pubblicato da Mondadori, eppure vi assicuriamo che ci sarebbe ancora tantissimo da scrivere al riguardo, poiché l’autrice riesce ad arricchire magistralmente ogni pagina con qualche episodio degno di nota, tanto da condensare infine in un solo libro un intero secolo, dal 1225 circa – tornando indietro nella giovinezza di Federico II di Svevia attraverso flashback e racconti – sino al 1283, quando la regina Costanza viene riaccolta nella sua Sicilia. Un’opera piacevole e ben scritta consigliata a tutti gli amanti del romanzo storico.  

 

 

 

 

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