La Stagione del Raccolto, cinema come strumento per comprendere la vecchiaia

Il libro edito da Dapero seleziona i migliori film che promuovono l'invecchiamento attivo e che combattono gli stereotipi e i pregiudizi sulla senilità

Libri & Editori
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Invecchiare bene con il cinema, continuando a sperimentare, crescere e raccogliere. Un’intuizione nata nel 2004 all’interno di un piccolo cinema cittadino a Trieste, dove si è condotta una rassegna cinematografica dal titolo "La Stagione del Raccolto", la maturità della vita nel cinema e dalla cui esperienza è nato nel 2021 il libro omonimo, edito da Dapero.

Gli autori Mauro Cauzer, Francesco Mosetti d’Henry e Alan Viezzoli capiscono, con gli anni di rassegna, di avere creato uno strumento potentissimo per portare avanti un dibattito su come invecchiare bene e su come dare all’espressione, oggi molto in voga, di invecchiamento attivo un significato diverso dalla semplice e falsa eterna giovinezza.


 

La copertina de "La Stagione del Raccolto
Il cinema come strumento per comprendere la vecchiaia"
di M. Cauzer, F. Mosetti D’Henry, A. Viezzoli
Editrice Dapero 2021
ISBN 9788832254112 Pagine 224 (20 euro)

Decidono così di trasformare l’esperienza in lettura e di farla arrivare anche a chi non ha goduto in presenza della rassegna, presentando il cinema come vera e propria palestra emozionale che, con l’attivazione dei neuroni a specchio, consente un’immersione a 360° in personaggi e situazioni volta a stimolare processi di auto-consapevolezza e il sorgere di nuove sensibilità verso la senilità.

Il testo diventa di per sé un’esperienza ludica, di apprendimento e di formazione per esplorare la vecchiaia nelle sue caratteristiche e nelle sue risorse poco note, fino a scoprirla come una fase di vita piena, seppur con bisogni diversi, dove si può ancora esercitare libertà e avere margini di crescita e di maturazione del sé.


 

Una stagione di semina dunque, ancor prima che di raccolta a cui possiamo giungere se cambiamo sguardo sulla vecchiaia e se ci dotiamo di un atteggiamento di prevenzione, con stili di vita volti al benessere psico-fisico e al fronteggiamento attivo delle difficoltà inevitabilmente connesse alla senilità.

Gli autori non risparmiano un atteggiamento critico su alcune rappresentazioni autoriali dove si ritrae una vecchiaia stereotipata o si mette in scena una visione pregiudiziale di questa, al fine di far sviluppare una visione più realistica e meno edulcorata, ma comunque valorizzante dell’anziano.

Degna di nota è anche l’esperienza letteraria: ogni film è presentato sulla base di uno specchietto che mette in rilievo i temi affrontati – dal pensionamento, alla vedovanza, alla solitudine, al vivere malattie degenerative, ai rapporti relazionali – ed è seguito da una recensione e da un commento che permettono una lettura senza vincolo di consequenzialità e condotta sulla base della propria ispirazione.

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