Non è questo che sognavo da bambina: un libro racconta la generazione-stage

Neolaureata, coinquilina, precaria e stagista: Ida voleva diventare sceneggiatrice e si ritrova social media manager in una Milano che fagocita sogni e progetti

Libri & Editori
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Ida si è laureata da poco: ha studiato da sceneggiatrice e si ritrova social media manager-stagista in una grande-e-importante-agenzia-di-comunicazione. Non è quello che sognava da bambina, ma dopotutto non è la prima volta che le cose non vanno nella direzione sperata.

Avrebbe voluto vivere ovunque tranne che a Milano, e vive a Milano. Voleva una relazione stabile, ed è stata lasciata. Fa un lavoro che non è quello per cui ha studiato. Ogni mattina si trascina in ufficio e, tra meeting, brainstorming e tante altre parole che finiscono in -ing, ci resta fino a sera, impegnata in un lavoro che non riesce a capire che lavoro sia, circondata da colleghi che sono simpatici e brillanti, sì, ma solo tra di loro.

Fino al giorno in cui, stanca di una vita che troppo spesso si riduce a essere un pendolo che oscilla tra un file Excel e la prossima sbronza, Ida capisce che, per sopravvivere, deve adattarsi, assomigliare di più a loro – i suoi colleghi, il suo capo – e meno a sé stessa. E mentre le ambizioni cambiano e il confine tra giusto e sbagliato si fa inconsistente, rincorrerei suoi sogni diventa un capriccio che non può più concedersi.

È ora di crescere: ridimensionare le aspettative e accettare i compromessi. Così, quando le arriva la notizia di un concorso a cui candidare il suo cortometraggio, Ida non sa che fare. Quasi non ricorda più chi volesse diventare da bambina. Ma non si può mai mentire del tutto a sé stessi. Almeno, non a quello che c’è in fondo alla propria anima.

Non è quello che sognavo da piccola esce nelle librerie giovedì 26 agosto, edito da Garzanti.

Nel loro esordio, Sara Canfailla e Jolanda Di Virgilio raccontano con leggerezza e autenticità che cosa significa diventare adulti oggi. I fallimenti, le paure e le ambiguità di un momento di passaggio obbligatorio e doloroso, in cui i punti di riferimento crollano e bisogna costruirne di nuovi. L’unica cosa che rimane è un sogno. Un sogno che, anche quando resta chiuso in un cassetto, continua a parlarci. Ed è proprio sapere che è lì che ci fa sentire vivi.

Le autrici

Sara Canfailla e Jolanda Di Virgilio

Sara Canfailla e Jolanda Di Virgilio hanno studiato alla Scuola Holden di Torino, dove si sono conosciute. Sara si occupa di social, comunicazione e editoria. Jolanda è content creator e copywriter. Entrambe vivono a Milano e collaborano, tra gli altri, con Il Libraio.