Rizzoli celebra l’anniversario di Dante con La Divina Commedia BUR Deluxe
In libreria una bellissima edizione della Divina Commedia a cura di Rizzoli, con le tavole inedite di Federico Zuccari
Nell’anno dedicato alle celebrazioni di Dante non poteva mancare la Commedia istoriata, un connubio di arte e letteratura realizzata da Zuccari in Spagna al servizio di re Filippo II
La collana BUR Deluxe di Rizzoli è il fiore all’occhiello di una grande casa editrice che ogni anno pubblica migliaia di titoli; tuttavia solo pochi, selezionatissimi e tratti dai grandi classici, entrano a far parte di questa serie di pregio, caratterizzata da cover luminose e illustrazioni di alto livello. Nell’anno dedicato alle celebrazioni di Dante non poteva mancare La Divina Commedia, probabilmente la più importante opera della letteratura italiana: non è certo, questo, un libro sul quale si debbano spendere ulteriori parole a proposito del contenuto, che noi tutti conosciamo e abbiamo studiato a scuola, ma vale la pena soffermarci invece sulla nuova veste grafica scelta dai Classici BUR Deluxe Rizzoli per l’autunno 2021.
Autunnali sono anche i colori della cover, dove già fanno bella mostra di sé le illustrazioni di Federico Zuccari. È infatti proprio l’artista marchigiano – vissuto a cavallo tra il Cinque e il Seicento – ad essere stato scelto per affiancare le parole con le immagini, compito non affatto semplice, considerata la bellezza e al contempo la complessità dei versi danteschi. Scomparso nel 1609 ad Ancona, Zuccari è ritenuto uno dei principali esponenti del manierismo tosco-romano del Cinquecento, di cui ricordiamo in particolare il Giudizio Universale nella cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze e, per l’appunto, la Commedia istoriata, realizzata nel periodo in cui l’artista si trovava in Spagna al servizio di re Filippo II.
Dunque un connubio di arte e letteratura, che per la prima volta vede tavole inedite di Federico Zuccari rappresentare la Divina Commedia nella versione del 1995, sempre a cura di Rizzoli. Il progetto – estremamente curato e da considerarsi un pezzo da collezione – è stato possibile grazie alla collaborazione con le Gallerie degli Uffizi di Firenze.
A curare la prefazione di un volume tanto importante Natascia Tonelli, professoressa di letteratura italiana, che pone l’accento sull’incredibile attualità di un testo scritto secoli fa. Citando Osip Mandel’štam, la Tonelli ci ricorda che “non è possibile leggere i canti di Dante senza rivolgerli all’oggi: sono fatti apposta, sono proiettili scagliati per captare il futuro ed esigono un commento ad futurum”. Per poi continuare soffermandosi sulle immagini femminili della Commedia e sulla loro contemporaneità: “La musa dell’Inferno è ancora in grado, in pieno Novecento, di dettare i propri versi, anche a una donna: una Beatrice che finalmente possa cantare come Dante e come lui avventurarsi, con la poesia, in un futuro ancora da farsi”.
L’introduzione della grande opera è invece stata affidata al noto storico dell’arte e Direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze Eike Schmidt, il quale guarda ovviamente al patrimonio artistico che in questo libro arricchisce quello letterario: “è possibile che l’immersione nei versi dell’Alighieri e le immagini a corredo che via via andava creando siano stati per il pittore un rifugio e una forma di liberazione, un modo per sentirsi connesso alla sua cultura d’origine”.
Non sapremo mai le reali motivazioni per cui Zuccari si impegnò a lungo nella produzione della Commedia istoriata, ma di certo senza di lui e senza quel periodo lontano da casa oggi non avremmo le sue meravigliose tavole, e di conseguenza neppure questo libro.