“Zucchero bruciato”: miglior romanzo dell’anno per le librerie Waterstones
Finalista al prestigioso Booker Prize il romanzo d’esordio di Avni Doshi
Il controverso rapporto di una madre e di una figlia che non si sono volute, non si sono amate per lungo tempo, ma che infine hanno scelto di ritrovarsi.
Sono sempre di più i romanzi che affrontano il tema della maternità da un punto di vista diverso, insolito e conturbante; l’immagine della famiglia del Mulino Bianco non risulta ormai credibile di fronte a fatti di violenza tra le mura domestiche all’ordine del giorno, pertanto si sente l’esigenza di indagare, di approfondire e soprattutto di dare voce a quelle storie scomode che finora erano state abilmente taciute. Al pari di Ammazzati amore mio, che tratta il dramma psicologico e umano di una madre incapace di adattarsi al proprio ruolo, anche Zucchero bruciato – arrivato di recente in Italia pubblicato da Editrice Nord – si è fatto riconoscere e apprezzare al prestigioso Booker Prize. Non solo: l’opera prima di Avni Doshi, nata nel New Jersey ma trasferitasi a Dubai dopo gli studi di storia dell’arte, è stata ritenuta la migliore dell’anno dalle librerie Watestones.
Ancora una volta, non è una storia leggera e frivola quella che vi proponiamo, bensì la parabola emotiva che si delinea tra una madre ribelle, anticonformista e anche un po’ egoista ed una figlia in perenne ricerca di un amore impossibile. “Mentirei se dicessi di non aver mai gioito dell’infelicità di mia madre”, scrive l’autrice immedesimandosi nel punto di vista di Antara, la bambina non desiderata, il peso da portarsi appresso nelle avventure della vita, quasi fosse una valigia di cui non può disfarsene. Tara è una donna bella, giovane, piena di entusiasmo nei confronti del mondo, un po’ ingenua e totalmente concentrata su sé stessa: anche volendo, non è in grado di occuparsi di quella figlia nata un po’ per caso come ci si aspetterebbe da lei e allora si improvvisa madre nell’unico modo che conosce, tra gioie e frustrazioni, tra legami indissolubili e momenti di repulsione, tra senso di colpa e gratitudine. Per molti anni Antara è troppo piccola per comprendere il complicato microcosmo interiore della donna, eppure non può fare a meno di anelare il suo affetto, un sorriso, una carezza, anche dopo essere stata più volte delusa, dopo aver subìto la sua ingiusta cattiveria e, infine, aver capito che da lei non potrà mai ottenere ciò che ogni figlia meriterebbe.
Sembrerebbe quindi una storia destinata a un epilogo negativo, due strade che inevitabilmente andranno ciascuna per la propria direzione. Tuttavia, interviene una malattia a cambiare il corso delle cose: l’Alzheimer, che giorno dopo giorno – implacabile – cancella i ricordi di Tara insieme con la sua consapevolezza. La donna diventa così dipendente da altri, persa nella propria bolla in cui pullulano spettri e dolci fantasie; davanti ad Antara si pone allora una scelta: voltarle le spalle e proseguire per la propria strada senza scombussolare l’equilibrio precario raggiunto, oppure prendersi cura di lei e magari riscoprire un rapporto genitore-figlio del tutto nuovo, dove in qualche modo c’è ancora spazio per l’amore.
“La sua mano mi colpisce una guancia e, come per i fulmini, il lampo arriva prima del rumore. Poi lei mi stringe tra le braccia e sento i polmoni che si contraggono, perdendo aria. Grido, ma ho la voce soffocata. Il buio inizia a scurire i contorni, muovendosi lentamente verso il centro. Sono percosse anche se non lasciano lividi? Non riesco a ricordare la natura di quel dolore”.
Zucchero bruciato è un romanzo che non può lasciare il lettore indifferente: si impiglia nelle pieghe dell’anima e lì si annida, con tutte le sue domande senza risposta. Non c’è mai una netta divisione tra bene e male nell’approccio dell’autrice; c’è, semmai, una sospensione del giudizio per raccontare una storia in cui il bianco e il nero si mescolano dando origine a mille sfumature. Definito da The Guardian “un esordio sincero, coinvolgente ed elettrizzante” e da The Observerer addirittura “un romanzo eccezionale… un autentico trionfo letterario”, Zucchero bruciato è già in corso di traduzione in ben 28 Paesi. Nelle librerie italiane è arrivato da poche settimane grazie ad Editrice Nord ed è senza alcun dubbio una lettura fortemente consigliata.