Alexia, che spettacolo con 'I feel feelings'. "Sanremo? Oggi facciamo a pugni per andarci. Madame artista straordinaria, Ghali, Mahmoud e Salmo..." - L'intervista
La regina e icona della musica dance è tornata. "Con I feel feelings vorrei far tornare un po' di leggerezza nel cuore delle persone. 'Uh lalala' il brano che ha fatto fare uno switch ad Alexia. Sanremo? Unico contenitore importante del panorama musicale"
Alexia che spettacolo il suo 'I feel feelings'. "Sanremo? Oggi facciamo a pugni per andarci. Madame artista straordinaria, Salmo, Ghali e Mahmoud..." - L'intervista alla regina della musica dance
Alexia è tornata con un brano in inglese, 'I feel feelings', scritto dai Dragonette, la popolare band canadese di musica elettronica e synthpop. Icona dance indiscussa. L'icona dance - e tra le artiste italiane più conosciute all’estero con oltre 5 milioni di dischi venduti in tutto il mondo - si racconta in questa intervista ad Affaritaliani.it.
Cosa vuole trasmettere il tuo nuovo singolo "I feel feelings"?
"Il desiderio è di far tornare un po' di leggerezza nel cuore delle persone, ma senza perdere di vista quello che oggi stiamo un po' vivendo, ossia la difficoltà di accettare ogni giorno l'aria pesante che respiriamo. Talvolta noi adulti siamo più capaci a gestire questi stati d'animo altalenanti perché abbiamo imparato a fare i conti con queste difficoltà, mentre per i più giovani è difficile. Loro hanno spesso involontariamente la tendenza a chiudersi in loro stessi o a reagire in modo irrazionale, soprattutto quando non riescono a capire le emozioni che stanno vivendo, non riescono a dare loro un nome. A volte..."
A volte...
"Sono soli perché gli mancano punti di riferimento che prima - quando ero più giovane - io avevo nella scuola, in quella di canto, nelle palestre. Oggi diventa sempre un po' più difficile, anche perché siamo tutti interconnessi, ma in realtà siamo molto soli e questo pezzo parla proprio della volontà di dichiararsi, della fragilità dei propri sentimenti, delle proprie sensazioni e dei propri stati d'animo, nella speranza di trovare qualcuno che si senta come te. E magari possa nascere anche una storia, un feeling, una musica perfetta, in tono perfetto"
Come mai hai scelto di tornare in inglese?
"Perché lo volevo da tantissimi anni, a volte cantare in italiano mi ha fatto sentire non sempre al mio posto, nonostante dei Sanremo bellissimi, nonostante dei palcoscenici che hanno lasciato dei segni positivi. Però..."
Però?
"Il panorama musicale italiano a volte è troppo estremo e quindi rischierei di essere la copia della copia della copia dei giovani, oppure troppo tradizionale e non mi si addice. Non mi sono mai sentita in quel genere di musica. Quando due anni fa feci l'album di Natale - il mio primo album di Natale - e scelsi solo canzoni in inglese, mi si accese una lampadina"
Ossia...
"La gente avvertì il mio ritorno, proprio con quei singoli di Natale. E lì ho capito che forse era il caso di riprovare a cantare in inglese. Però con la pop inglese ti vai a scontrare dentro un mercato infinito. La dance in fondo era il mio pane e ho pensato quindi di mettermi a cercare brani, a scrivere brani e anche a mettermi nelle mani di qualcuno che di recente lo ha fatto molto bene, come Dragonetti. E uscire poi con questo primo singolo che, appunto, si chiama I feel feelings"
Cosa c'è in questo brano, in questa dance della tua dance degli anni 90. E che cosa invece è diverso
"Sicuramente il sound è più contemporaneo, più aggressivo. C'è l'autotune che viene aggiunto dopo, crea un po di contemporaneità e l'ho dovuto accettare mio malgrado. Ma c'è sicuramente la volontà di dare un messaggio chiaro. E se prima cantavo la musica dance, perché era una cosa cool, perché ero giovane, perché mi piaceva, perché la sentivo - e quando mi esibivo sui palcoscenici per me era fondamentale far vedere come ero performante, come ero brava - oggi lo scopo principale è quello di mandare comunque dei messaggi, con questo progetto: far sognare le persone, far alleggerire qualche momento, ma contemporaneamente cercare di essere un vettore verso coloro che hanno bisogno di un piccolo sostegno. Se riuscissi a darlo con la mia musica, con i miei messaggi, mi sentirei veramente felice"
Di tutti i tuoi successi anni 90 con i 5 milioni di dischi venduti... quale è quello a cui sei più affezionata oggi?
"Il brano - più che l'album parlerei proprio della canzone - che ha fatto fare uno switch ad Alexia come artista è stato 'Uh lalala', era salito ai vertici delle classifiche in nove Paesi contemporaneamente. Questo mi aveva portato a girare il mondo come una trottola per un periodo brevissimo. Ho dovuto toccare un sacco di Paesi e lì veramente avevo avvertito che le cose stavano prendendo una dimensione grande"
Recentemente hai detto che, allontanandoti dieci anni dalla musica, ti eri allontanata non solo dal mondo dello spettacolo, ma anche da... Alexia
"Sicuramente questo tipo di musica comporta una fatica fisica importante, perché oltre a cantare dal vivo, bisognava preparare le coreografie. E dovevi sempre avere comunque quell'immagine giovane, fresca, brillante, fit. Poi c'è stato il passaggio all'italiano e comunque volevo continuare a portare avanti l'immaginario che il pubblico aveva di me: un'artista energica, grintosa. Combattente. A un certo punto però ti rendi conto che quello che hai da dire cambia improvvisamente. È come se volessi dire al pubblico 'Ok, però c'è anche una parte di me molto più malinconica, molto più a volte anche buia'. E tenti di raccontarlo, ma il risultato è che non sei più tu. E allora forse è meglio stare in silenzio"
In questi mesi c'è stata una forte riscoperta della musica anni 90. Dance, ma non solo, basti pensare al clamoroso successo ottenuto dalla serie sugli 883 di Sky. Di quella musica cosa ti è rimasto maggiormente? Le tre canzoni che salveresti di quella musica, di quel di quel decennio?
"A me piaceva molto la musica negli anni '90, ancora prima di fare il salto da cantante delle cover band di musica dance ad artista di musica dance. Una canzone che amo moltissimo ancora e ogni tanto nei miei concerti presento al pubblico è 'Gypsy Woman' di Crystal Waters: un brano che ha contribuito a rendere la dance per me una musica speciale. E anche 'All That She Wants' degli Ace of Base o 'Rhythm Is a Dancer' degli Snap"
Prima dicevi che non canti la musica italiana di oggi perché la trovi troppo estrema. C'è qualche cantante e qualche canzone nostrana che esce da questi schemi e ti colpisce?
"Già il fatto che ci stia pensando... Mi piace Salmo, artista completo: sa cantare, conosce la musica, è musicale, quello che fa molto musicale, quindi mi piace molto. E poi...
Poi...
"Mi piace molto Ghali, perché lo trovo molto elegante. Trovo molto interessante e talentuoso - anche se molto particolare il suo genere - Mahmoud. E Madame, un'artista italiana per me straordinaria"
Non canti in italiano, però Sanremo è alle porte. Hai un idea, un sogno, un progetto legato al Festival tu che lì ha vinto con 'Per dire di no' nel 2003 e hai fatto anche un secondo posto l'anno prima con 'Dimmi come...'
"Certo che è un sogno. Per me sarebbe enorme, un grandissimo piacere tornare sul palcoscenico di Sanremo. Il fatto che io abbia deciso di uscire in inglese non preclude l'idea di poter tornare un giorno al Festival con un pezzo che mi si addice, che sia nelle mie corde e racconti il mio stato d'animo del momento. Speriamo. Purtroppo oggi è diventato l'unico contenitore importante all'interno del panorama musicale italiano. E quindi se una volta si poteva decidere di fare gli snob e dire 'No, non lo so, ci devo pensare', oggi facciamo veramente a pugni per poterci entrare (ride, ndr). Spero che mi ricapiti un giorno o l'altro"
Se fossi nata oggi avresti provato a fare i talent?
"Se la voglia di saltar fuori che avevo negli anni 80 da ragazzina fosse stata così forte anche oggi credo di sì. Se l'unico modo per emergere, per avere gli occhi dei discografici, dei manager, degli addetti ai lavori addosso e per poter far capire loro che possono lavorare su di me... penso di sì. Non potrei dire il contrario, perché mi rendo conto che molti giovani già pronti, musicisti pazzeschi, partecipano questi talent show e la gente non è stupida, percepisce chi è già in grado di poter gestire una carriera. Un eventuale disco"
Chiudiamo con un sogno per il 2025
"Vorrei tanto che chiudessero con i conflitti nel 2025. Veramente sarebbe un regalo per tutti quanti noi"
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