BBC, tempi difficili per la mitica rete fra scandali, concorrenza e politica
La rete soffre di una malattia che sembra comune anche alla Rai: seniority
BBC, il momento no della storica rete televisiva inglese
"Scandali, diminuzione del canone, nuove piattaforme alternative, dissidi con parte del Governo, difficoltà a modernizzarsi" sembrerebbe stessimo parlando della nostra Rai mentre si sta evidenziando il momento critico della mitica BBC inglese. La BBC, orgoglio e simbolo dell’Inghilterra, infatti sta lottando per rimanere punto di riferimento per gli inglesi nell’universo media. Nuovi stili di consumo della televisione, proliferare di piattaforme alternative, critiche di una parte del Governo, competitor potenti come l’impero di Rupert Murdoch e scandali interni sono alla base di questo momento complicato. Le tre colonne alla base delle rete: sicurezza, solidità e rigore paiono oscillare pericolosamente e i cittadini, costretti a pagare l’odiato canone, cominciano a non perdonarle nulla.
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BBC, tra scandali sessuali e dimissioni
E così lo scandalo sessuale che ha coinvolto Huw Edwards, uno dei volti più conosciuti della rete, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il proiettile è arrivato da “The Sun” di proprietà del concorrente gruppo editoriale di Rupert Murdoch, ha pubblicato le accuse contro l’anchorman, anche se di provato non ci fosse nulla. Ma la reputazione della rete è stata colpita profondamente. Sotto pressione la direzione della BBC ha cominciato a muoversi in modo disordinato. Ne è un esempio il caso di Gary Lineker il presentatore sportivo, la star più pagata. E’ stato prima sospeso dal popolare programma Match of the Day, per aver confrontato la retorica dei Rishi Sunak Executive sulla migrazione con quella della Germania nazista negli anni '30. Poi reintegrato a furor di popolo dopo mille trattative.
BBC, le dimissioni del Presidente Richard Sharp
Ed ancora un altro scandalo. Questa volta con Richard Sharp dimessosi da presidente per aver violato le norme sulle nomine pubbliche (nascosto un legame con un prestito di 920.000 euro a Boris Johnson, quando era primo ministro). Nuova occasione per attacchi politici degli avversari (una fazione dei Tory). A questo proposito la ministra della Cultura, Nadie Dorries, messa da Johnson, ha bloccato per due anni, a partire da gennaio 2022, il costo del canone di 159 sterline (184 euro).
Praticamente un taglio pari a 460 milioni di euro fino al 2027. Blocco del canone e calo progressivo delle entrate (dal 2010) ha costretto a decisioni difficili come la chiusura di servizi popolari. Ma la preoccupazione è che la storica rete non sia in grado di competere con i nuovi competitori ipertecnologici. Tra le novità il nuovo canale di notizie, che accorpa il servizio internazionale BBC World News finanziato da sponsors privati a quello domestico, coperto dal canone. Ma l’esperimento è difficile perchè il mercato è molto diversificato.
BBC, il nuovo pubblico di riferimento
Infatti, secondo Ofcom, l'autorità britannica di regolamentazione delle comunicazioni, solo il 17% del pubblico tra i 17 e i 24 anni guarda il canale di notizie. Questo pubblico è preso da canali come Instagram, X o TikTok. E anche qui, cosi come per la Rai, volti noti hanno lasciato la rete per altre piattaforme più “nuove”. Tra gli esempi quello di Andrew Marr, icona storica del principale programma politico, The Andrew Marr Show, si è unito a Global Player, la sua stazione radio, LBC, ha promosso la firma sostenendo che Marr “recupera la sua voce”.
Altri famosi come Emily Maitlis, Jon Sopel, e Lewis Goodhall lo sono usciti per creare “The News Agent”, un podcast quotidiano diventato il più ascoltato nel Regno Unito. L'ultima a partire in ordine di tempo è stata Yalda Hakim, una delle star di maggiore proiezione, quasi una testimonial di tutta la rete. E’ andata a Sky News, di proprietà di Rupert Murdoch. Il super concorrente che, al contrario,ha ora il vento in poppa.