Con Floris fermo, Berlinguer vola. Cairo senza le news perde colpi. La7 crolla
Approfittando dello stop di "Di Martedì", "Cartabianca" guadagna due punti percentuali e vince tra i programmi di approfondimento giornalistico
La7: i film non bastano, senza l'informazione crolla l'audience. Uno sciopero davvero doloroso
Il 17 nella smorfia napoletana indica ‘a disgrazia ed è per questo che gli scaramantici lo guardano con grande timore. Certamente, non ha portato bene a La7, che proprio ieri (martedì 17 gennaio, appunto) si è trovata costretta a cancellare alcune delle sue trasmissioni più note, come il TgLa7 diretto da Enrico Mentana, L’Aria che Tira di Myrta Merlino, Tagadà, condotto da Tiziana Panella e Di Martedì di Giovanni Floris.
Un brutto colpo per la rete di Urbano Cairo, che proprio sull’informazione ha costruito il proprio successo.
A cosa è dovuta questa svolta improvvisa? Alla presa di posizione dei sindacati, che spiegano così la decisione di entrare in sciopero: “I lavoratori di La7 hanno sempre dimostrato di avere le capacità professionali di adeguarsi ai diversi scenari di mercato nonostante le difficoltà degli ultimi anni. Si richiede pertanto all’Azienda l’introduzione di modalità lavorative in linea con i tempi che tengano conto della relazione tra lavoro e vita privata, i dovuti riconoscimenti professionali e la gestione di un clima aziendale positivo, fondamentale alla crescita dell’azienda stessa”.
Cosa chiedono, in sostanza? Migliori livelli professionali, premio di risultato, flessibilità oraria e smart working, ma l’incontro del 13 gennaio è finito in modo deludente: “Le nostre rivendicazioni sono la richiesta di trasformare concretamente le parole in azioni tangibili per mezzo di riconoscimenti professionali, miglioramento della qualità lavorativa e tramite un contributo economico una tantum per il quotidiano e straordinario impegno sostenuto nell’anno appena passato”, spiega la RSU.
Da qui la decisione di dichiarare lo sciopero, appoggiata dal comitato di redazione, anche in solidarietà al personale non giornalistico: “Chiediamo all’azienda un giusto riconoscimento per lo sforzo profuso in questi anni, la stabilizzazione dei precari, un accordo sullo smart working e la flessibilità oraria, progetti e investimenti per lo sviluppo dell’emittente che, con il suo successo editoriale e grazie al lavoro di giornalisti e non giornalisti, contribuisce in modo decisivo ai risultati conseguiti dall’intero gruppo”. D’altronde, che a La7 vigesse un clima non del tutto positivo si era intuito anche lo scorso dicembre quando i sindacati si erano scagliati nello specifico contro Myrta Merlino, accusandola di comportamenti molto gravi nei confronti dei suoi collaboratori.
Gli effetti pratici di questo sciopero sono stati decisamente rilevanti. Per coprire il buco creato dalla mancanza delle trasmissioni giornalistiche, La7 ha programmato il film di Peter Jackson “Lo Hobbit - La desolazione di Smaug”. Una curiosità: originariamente, il film del 2013 sarebbe dovuto andare in onda lunedì 16 gennaio, ma la cattura di Matteo Messina Denaro ha comportato un cambio in corsa del palinsesto, per lasciare spazio al film “Giovanni Falcone” (1993) con Michele Placido.
La scelta non si è rivelata particolarmente fortunata: “Giovanni Falcone” ha totalizzato 404.000 spettatori, ovvero il 2,1%, di share, mentre “Lo Hobbit” è arrivato a 332.000 spettatori, pari al 2,6%. Risultati decisamente lontani sia da “Otto e mezzo” che “Di Martedì”, i quali viaggiano intorno al 6-7% (con Floris che ha avuto una punta prenatalizia del 7,95%).
Con Floris imbavagliato a bordo campo si è ovviamente avvantaggiata la sua principale rivale, Bianca Berlinguer. “Cartabianca” ha totalizzato 1.155.000 spettatori (6,6%), battendo “Fuori dal coro” di Mario Giordano (723.000, stabile al 4,8%) su Rete 4, e salendo di due punti percentuali rispetto alla settimana precedente, quando aveva totalizzato 811.000 spettatori, pari al 4,6%. Tra i programmi di attualità, quindi, vince nettamente quello di Rai 3.
Allargando lo sguardo all’intero panorama della serata televisiva, la serata del 17 gennaio è stata vinta dalla fiction di Rai 1 “Il nostro generale” (su Carlo Alberto Dalla Chiesa) che con 3,6 milioni di spettatori e il 19% di share batte sia Napoli-Cremonese di Coppa Italia su Canale 5 che “Le Iene” su Italia 1. Tuttavia, nel prezioso comparto dei talk-show, piuttosto interessante per la sua profilazione pubblicitaria, il gol a porta vuota che “Cartabianca” ha segnato nel confronto con “Di Martedì” ha certamente guastato la serata di Urbano Cairo.