Crac Garantista, anche l'ex direttore Sansonetti indagato per bancarotta
L'ex direttore e fondatore del quotidiano coinvolto nelle indagini per bancarotta
Crac Garantista, Sansonetti indagato per bancarotta
Sansonetti finisce nei guai per la bancarotta del Garantista. Fallito nel 2016, il giornale fondato dall’attuale direttore dell’Unità torna dopo anni al centro della polemica. Ricordato per aver rappresentato una delle poche voci critiche verso lo strapotere della magistratura, la sua storia non è finita nel migliore dei modi. E come scrive il Giornale, dal fallimento della testata è partita una indagine giudiziaria per bancarotta che vedrebbe indagato l’intero consiglio d’amministrazione della cooperativa, compreso l'allora direttore Piero Sansonetti.
LEGGI ANCHE: Sansonetti contro Berlinguer: volano stracci a sinistra per l’Unità
«So che c’è un’inchiesta - conferma al Giornale l’ex direttore - ma non mi è stato notificato niente. Posso solo dire che la cooperativa che pubblicava il Garantista è stata dichiarata fallita per un debito di poche migliaia di euro nei confronti della cassa mutua dei giornalisti, e che la maggior parte dei debiti è stata pagata”.
Ma chi ha lavorato in quegli anni al Garantista racconta una storia un po` diversa, quella di un progetto nato con grandi ambizioni, con una redazione base in Calabria e un’altra a Roma, con alla testa l’allora presidente della Confindustria calabrese Andrea Cuzzocrea: e naufragato rapidamente, “ci pagarono uno stipendio, forse uno e mezzo, poi non abbiamo visto un euro, siamo stati messi in cassa integrazione e poi licenziati. Nel frattempo loro avevano incassato i finanziamenti pubblici della legge sull’editoria”. Finanziamenti che ammonterebbero circa a 700 mila euro.
Nel frattempo Cuzzocrea se ne era andato polemizzando con i giornalisti rei di pretendere lo stipendio e lamentando che questi avrebbero “organizzato scioperi e comunicati di protesta” anziché “raddoppiare l’impegno lavorativo”. Dopo l’addio di Cuzzocrea arriva Francesco Armentano, vicino allo stampatore del giornale, Umberto De Rose.
Così, 500 mila euro dei finanziamenti pubblici vengono per ripianare il debito che il giornale aveva contratto con De Rose. E, come scrive il Giornale, dopo due anni di cassa integrazione, i giornalisti del Garantista vennero licenziati il 16 marzo 2018 dal curatore fallimentare Tommaso Mililli mettendo definitivamente fine alla storia del quotidiano fondato da Sansonetti.