Draghi al Tg1, Anzaldi: "Tv di Conte, caduta di stile: era meglio al Tg3"

Draghi-Afghanistan, il suo intervento al Tg1 ma Michele Anzaldi (Italia Viva) storce il naso: "Brutto segnale, la meritava il Tg3 per il suo pluralismo"

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Anzaldi-Rai: "Draghi al Tg1 scelta sbagliata"

"In un momento internazionale così delicato, con la grave crisi in Afghanistan, è comprensibile la scelta del premier Draghi di parlare attraverso il tg storicamente considerato più istituzionale, ovvero il Tg1. Alcuni elementi, però, stonano e magari il premier avrebbe potuto essere meglio consigliato".

E' quanto dichiara Michele Anzaldi, deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, in un'intervista a Globalist. "Dopo tutto quello che ha fatto il Tg1 - prosegue Anzaldi - in questi anni di violazioni del pluralismo confermate dai numeri del monitoraggio, dopo essere stato trasformato nel megafono di Conte, che senso ha dare la prima intervista proprio a questo tg?".

Per Anzaldi, "se il presidente Draghi voleva dare un segnale nei confronti della tv pubblica con la sua prima uscita, avrebbe potuto e forse dovuto scegliere il tg che, numeri dell'Osservatorio di Pavia e delibere Agcom alla mano, ha rispettato più di tutti il pluralismo, ovvero il Tg3. Meno ascolti ma più qualità. Peraltro trattandosi di un testo da diffondere a tutti i mezzi di informazione gli ascolti non hanno importanza. Andare nel tg di Conte mi è sembrato un brutto segnale e una caduta di stile".