Elon Musk lancia i chip nel cervello per dare "nuova vita" ai disabili
Il miliardario sudafricano tira fuori un altro coniglio dal cilindro: un chip, installato nel cervello, che permetterà ai disabili di comunicare col pensiero
Neuralink, Musk annuncia i test per il primo chip dentro un cervello umano entro sei mesi. Si potrà comunicare con il pensiero
Sembra un film di fantascienza, ma è la realtà. Quel genio, miliardario, playboy e filantropo di Elon Musk, padrone di Tesla e di Twitter, sta per lanciare il primo chip innestato dentro un cervello umano. Sì, avete capito bene. Si tratta di un microchip installato direttamente all’interno (o all’esterno, ancora non è dato sapere) del nostro cervello e che ci consentirebbe di interagire con specifici device elettronici con il pensiero.
E no, questa volta non si tratta di quel tipo di notizia sensazionalistica che, nella realtà dei fatti, si concretizzerà dopo anni e anni quando tutti se ne saranno già dimenticati. Infatti, Musk prevede e annuncia che tutto ciò sarà già possibile entro sei mesi.
Detta così, per quanto un’invenzione che permetta di comunicare con il solo pensiero sia quel tipo di scoperta potenzialmente capace di rivoluzionare il genere umano, la vera domanda rimane comunque una sola: a cosa servirà davvero? L’obbiettivo, come spiegato dallo stesso Elon Musk, è quello di sviluppare un sistema che possa aiutare i disabili a comunicare direttamente con un device esterno attraverso il pensiero. Ma non è tutto. Si parla anche di dispositivi in grado di "ripristinare" le funzioni motorie.
Comunque, il miliardario sudafricano avrebbe addirittura già consegnato tutti i documenti del caso all’ente governativo statunitense che si occupa di regolamentare i nuovi alimenti e farmaci da introdurre sul mercato (Fda).
“Siamo ormai fiduciosi che l'apparecchio di Neuralink (la sua startup che si occupa del progetto, ndr) sia pronto per gli esseri umani. Il calendario dipende dal processo di approvazione della Fda", ha precisato Musk su Twitter.
"Evidentemente", ha messo le mani avanti il miliardario sudafricano presentando il progetto, "vogliamo essere molto prudenti e sicurissimi che funzionerà bene, ma pensiamo che entro sei mesi saremo in grado di avere il nostro primo impianto in un essere umano".
A luglio 2019, il patron di Tesla aveva annunciato che sarebbe stato pronto a partire con i test sugli umani entro il 2020. Finora però il chip, delle dimensioni di una moneta, è stato impiantato soltanto sugli animali. Alcune scimmie sono così riuscite a comunicare con i computer soltanto attraverso il movimento degli occhi.