Enrico Mentana lancia il mensile Eco con Tito Boeri direttore

Nasce Eco edito dal gruppo fondato da Enrico Mentana. Primo numero dal titolo: "Quando il lavoro non basta"

di Redazione
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Enrico Mentana lancia il mensile Eco con Tito Boeri direttore

Nasce Eco, il nuovo mensile di economia diretto da Tito Boeri, edito dal gruppo fondato da Enrico Mentana, composto già dalla rivista di geopolitica Domino (di cui l’analista Dario Fabbri è Direttore) e dal giornale online Open. Il debutto in edicola dal 13 aprile, il primo numero dal titolo “Quando il lavoro non basta”, costo 6 euro e 50 centesimi.

La mission di Eco? Essere strumento divulgativo di lettura del mondo contemporaneo e dell’attualità economica, finanziaria e politica che impatta sulla vita quotidiana di ognuno, con un focus sulla realtà italiana. Con analisi approfondite e allo stesso tempo accessibili a tutti. Rivolto a un pubblico ampio, da chi già legge la stampa di settore a chi si affaccia per la prima volta al dibattito economico, fino a chi semplicemente sente di aver bisogno di più strumenti per le proprie scelte quotidiane.

“Vogliamo non soltanto commentare vicende e informazioni che riteniamo importanti, ma anche provare a trasmettere il metodo degli economisti, cioè guardare i dati oggettivi e usare questi ultimi per farsi un’opinione invece di prendere decisioni a intuito. Cosa che accade troppo spesso da noi, dove neanche si guarda alle esperienze internazionali”, spiega Tito Boeri come riporta Professione Reporter. “Nella rivista cerchiamo di spiegare le cose in modo più approfondito – continua l’economista – e in questo senso aiuta il supporto, la carta, che permette di scrivere articoli più lunghi, con un taglio eventualmente più didascalico. Sappiamo di andare contro tendenza, ma così abbiamo il vantaggio di poter semplificare, senza mai banalizzare un concetto”. 

Nel primo numero, come da titolo, la lente d’ingrandimento è sul mercato del lavoro, sulle due facce del fenomeno. “Da un lato – conclude Boeri – siamo ai minimi storici di disoccupazione e ai massimi di occupazione, dall’altra i salari che non riescono a recuperare il terreno perso con l’aumento dei prezzi degli ultimi due anni. Portiamo nuovi dati, ancora mai mostrati, approfondiamo le falle del sistema di contrattazione collettiva, documentiamo come il sindacato in Italia sia molto meno forte di quello che vuole far pensare”.