Esposto su Travolta a Sanremo. Rai-U-Power, giallo sulla pubblicità occulta
La performance della star di Hollywood finisce nel mirino del Codacons
Rai-U-Power, giallo sulla pubblicità occulta durante la performance di John Travolta a Sanremo
In due puntate, Sanremo 2024 ha già sfornato un caso nazionale. A far discutere è stata l’esibizione di John Travolta, salito sul palco con le scarpe del proprio sponsor, U-Power, azienda con base a Monza specializzata nell’abbigliamento da lavoro.
Si dice che la star di Hollywood sia stata pagato un milione di euro per l’ospitata (non dalla Rai, ma dalla stessa U-Power) e questo allora, scrive il Corriere, spiegherebbe anche il balbettio della regia che ha spesso indugiato sulle scarpe dell’attore, pochi campi larghi, tanti dettagli. “L’accusa”, in sintesi, è quella di pubblicità occulta.
La Rai ha infatti ammesso di aver commesso un errore a non aver “oscurato” (con una pecetta) il logo delle sneaker, ma nega ci sia stato un accordo commerciale. Travolta, ha spiegato Amadeus in conferenza stampa, è venuto solo a rimborso spese perché aveva piacere ad essere sul palco del Festival.
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Anche U-Power, da parte sua, ha smentito, come riporta il Corriere, di essere parte in causa di un possibile accordo economico tra l’attore e viale Mazzini. Tante cose, però, non tornano. Ad esempio il fatto che in prima fila al teatro Ariston ci fosse Franco Uzzeni, proprietario del marchio di abbigliamento da lavoro.
Inoltre lo slogan del marchio U-Power è “Don’t worry be happy!” e caso vuole che fossero proprio le uniche parole dette in inglese da Amadeus mentre parlava con Travolta. Il conduttore e direttore artistico assicura che è solo un caso, Teresa Mannino lo salva con la battuta pronta: “Sono le uniche parole di inglese che conosce”.
E ora, la performance di John Travolta a Sanremo sulle note del ballo del 'Qua Qua' è finita, come apprende l'Adnkronos, nel mirino degli ambienti parlamentari del centrodestra e si starebbe ragionando sulla possibilità di sollevare il caso in Aula o in Commissione per chiedere conto alla tv di Stato di quanto andato in onda nella seconda serata del Festival della canzone italiana.
E' soprattutto dalle parti di Fratelli d'Italia che si registra "fastidio" se non addirittura "sconcerto" per la gag che ha visto protagonista la star di Hollywood insieme ad Amadeus e Fiorello.
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"Uno spettacolo deplorevole", commentano con l'Adnkronos autorevoli fonti parlamentari di Via della Scrofa. "Parliamo di un personaggio che poteva avere molte narrazioni e invece è stato retribuito per fare un meme", attaccano le stesse fonti, citando il cachet di 200mila euro riconosciuto da Viale Mazzini al protagonista di 'Pulp Fiction' e de 'La febbre del sabato sera'.
Sempre nella maggioranza si parla di una "performance dai tratti opachi dopo il caso Ferragni" e questa volta il riferimento è alle inquadrature sulle scarpe indossate dall'attore, un modello di sneakers: e c'è chi parla apertamente di "pubblicità occulta". "C'è una riflessione da fare: questo è diventato il Festival dei meme, non è più il Festival della canzone italiana. Questa ricerca spasmodica della crossmedialità è diventata stucchevole", chiosano i meloniani.
Il Codacons annuncia di aver presentato un esposto ad Agcom e Antitrust affinché aprano una formale indagine su presunti casi di "pubblicità occulta a danno dei telespettatori" che si sarebbero verificati nel corso delle prime due serate del Festival di Sanremo. "Il primo caso a finire al vaglio delle autorità è quello sulle scarpe di John Travolta", spiega l'associazione in un comunicato in cui annuncia anche di essersi rivolta alla Corte dei Conti per il compenso pagato dalla rete di stato all'attore.