Funerali Elisabetta, la noiosa maratona della Maggioni fa il boom di share

Lungo, noioso e prevedibile: questi gli aggettivi per descrivere il racconto "made in Rai" e condotto da Monica Maggioni che ha ammorbato il popolo italiano

Di Giuseppe Vatinno
Monica Maggioni
MediaTech
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Rai, il funerale di Elisabetta II al TG1 tra noia e prevedibilità: ma la Maggioni fa comunque il boom di ascolti

Una cosa è certa. La scomparsa della regina Elisabetta II ha messo a nudo un fatto intuibile ma non prevedibile nella sua portata: pare che il mondo se ne impippi di democrazia e repubblica e punti decisamente alla monarchia con buona pace, almeno per il Regno Unito, di Oliver Cromwell e della sua battaglia. Secoli di chiacchiere sull’uguaglianza completamente oscurate dall’eterno sogno del popolo: essere governato da un Capo e in questo caso da una Capa, la Regina. Le scene di isteria collettiva a cui abbiamo assistito in questi giorni per le esequie regali ci fanno capire come stanno veramente le cose, con buona pace dei sociologi.

A questo si sommi l’impatto mediatico che trasforma ogni evento in uno show e il gioco è fatto. Avvisaglie, del resto, se ne erano già avute con la scomparsa di Diana, la “principessa buona”, che aveva potentemente impattato e fatto risuonare l’archetipo fiabesco che sembra ancora albergare in una umanità alla continua ricerca del sogno. E qui ci innestiamo sulla realtà. La direttrice del TG1, Monica Maggioni, ha superato sé stessa ammollando al telepubblico italiano, peraltro felicemente consenziente, una mega diretta che è iniziata la mattina ed è finita la sera. Terminata la maratona è seguita una intervista politica a Silvio Berlusconi.

La maratona è iniziata alle 11 e si è protratta fino alle 15 ma implacabilmente la Maggioni si è ripresentata dopo pranzo alle 16 ed è andata avanti fino alle 18, quando è subentrato il neocinquantenne Alberto Matano, anch’esso eccitato come una faina. E poi, evento storico, nella mattinata non c’è stata pubblicità con uno share del 33% nella mattina e oltre 4 milioni di spettatori.

In seguito la Maggioni ancora non paga, finita la diretta, da vera Wonder Woman, si è pettinata e si è precipitata a fare l’intervista di persona al Cavaliere chiaramente preconfezionata, visto che leggeva le risposte. Monica Maggioni, draghiana di ferro, presto dimissionaria, è stata presidente della Rai dal 2015 al 2018, preceduta da Anna Maria Tarantola e seguita da Marcello Foa che entrò in quota giallo - verde. La sua nomina invece fu appoggiata dal Partito Democratico e da Forza Italia.

Da quando è direttrice del Tg1 interpreta un affascinante ruolo di direttore / giornalista che le permette di assaporare ancora il brivido del lavoro vero ma con il confortevole paracadute di seta rosa (è la prima donna alla guida del Tg1) della direzione. Un po’ come quegli eredi di una grande fabbrica che per farsi le ossa fingono di essere per un po’ di tempo operai.

Per rimanere in tema, la stessa Elisabetta fece la meccanica per l’esercito durante la Seconda guerra mondiale. Fare gli umili quando si è padroni del mondo dà una ulteriore sensazione impagabile di potere, roba da intenditori e da veri edonauti. In ogni caso dal direttore del Tg1, il più importante telegiornale italiano, ci si sarebbe aspettato qualcosa di più, qualcosa di meno lungo e meno banale.

Da segnalare che su molta stampa nazionale oggi ci sono solo articoli sulle magnifiche sorti e progressive della Rai da parte di tutti quei giornalisti che con gustosa opera di lecchinaggio cercano un posto a viale Mazzini, complice il prossimo governo. Monica Maggioni è una donna legata ai cosiddetti “poteri forti”. Infatti è stata alla guida della Trilateral (“Commissione Trilaterale”) Italia grazie all’allora vicepresidente dell’Ispi, Istituto di politica internazionale di Milano.

Secondo quanto riportò allora l’Espresso: “Regista dell’operazione è Paolo Magri, vicepresidente esecutivo e direttore generale dell’Ispi, l’istituto di politica internazionale di Milano, spesso ospite dei programmi Rai, in particolare nei programmi di Rainews24, la testata diretta dalla Maggioni fino a un anno fa, quando fu chiamata ad occupare la poltrona di vertice del cda di viale Mazzini”.

La cosa destò molte polemiche perché la Maggioni era contemporaneamente presidente della Rai e molti (Report e La Gabbia, ad esempio) si chiesero come potesse garantire la trasparenza in questo doppio ruolo. La Trilateral è una organizzazione mondiale fondata nel 1973 da David Rockefeller negli Usa che si riunisce segretamente e c’è il vincolo del silenzio su quanto detto.

Lo scrittore francese Jacquies Bordiot (vero nome Jean Costes), in una intervista a Présent del 1985 disse: "il vero obiettivo della Trilaterale è di esercitare una pressione politica concentrata sui governi delle nazioni industrializzate, per portarle a sottomettersi alla loro strategia globale”. La giornalista Enrica Perucchietti si è occupata della vicenda e della Trilateral in diversi articoli, interventi e libri.