Gomez al posto di Bianca a Cartabianca? Rischio per i dirigenti Rai meloniani

Gomez è portatore di una cultura giornalistica fortemente antagonista anche se dissimulata dei toni –rispetto a Travaglio-ma non nei contenuti: tutti i rischi

Di Giuseppe Vatinno
Peter Gomez e Bianca Berlinguer
MediaTech

Gomez in pole per prendere il posto di Bianca Berlinguer a Cartabianca, ecco l'unico modo per il centro destra di non avere guai. Commento

Nell’etere televisivo volano e frullano stracci, biscotti, possibilità, spunti ed intuizioni un po’ dettati dalla logica (a volte sulfurea) a volte si tratta di verità appena anticipate. In ogni caso la rivoluzione Rai – Mediaset- La 7 ha messo in moto dei meccanismi pneumatici di compensazione automatica dei vuoti generatesi.

L’uscita di Fabio Fazio verso Warner Bros. ha innescato lo spostamento di Report di Sigfrido Ranucci e poi c’è la fuoriuscita dell’Annunziata e soprattutto della Bianchina Berlinguer che andrebbe a prendere a Mediaset 600.000 euro ben di più del tetto Rai a 250.000 con pare obbligo di assunzione a tempo indeterminato di due collaboratrici, più ovviamente la presenza del buon montanaro Mauro Corona che ormai è come la Littizzetto per Fazio.

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L’unico che ha salvato le terga, per ora, è Marco Damilano con “Il Cavallo e la Torre” che ha furbamente navigato sottotraccia per acchiappare la rappresentanza dell’opposizione Pd in Rai. Ma in questi giorni gira anche un’altra voce dopo l’auto - bruciatura di Filippo Facci e cioè quella di Peter Gomez alla Rai al posto della Berlinguer, senza contare che c’è pure Massimo Giletti da piazzare. Ipotesi suggestiva ma pericolosissima. Gomez è portatore di una cultura giornalistica fortemente antagonista anche se dissimulata dei toni –rispetto a Travaglio-ma non nei contenuti.

Se Roberto Sergio, ad Rai e Giampaolo Rossi, dg, cioè gli uomini di Meloni facessero questa scelta si troverebbero poi a dover fare i conti con una sorta di cavallo di Troia anti-governativo piazzato accanto a quello vero di Viale Mazzini. È pur vero che il centro – destra deve dare almeno la parvenza di aver rispettato l’opposizione ma il rischio sarebbe grosso.

Se poi vogliamo andare ad utilizzare un Cencelli di viale Mazzini possiamo dire anche che i Cinque Stelle hanno già avuto la loro parte con Luisella Costamagna -che condurrà “Tango”- e che viene considerata in quota M5S. Anzi, in Cda il partito di Grillo non si è opposto a Sergio proprio in cambio a questo spazio e quindi non si capisce perché “premiare” Conte di nuovo con un altro programma.

L’ipotesi di Libero quotidiano più che probabile conoscendoli è che i Cinque Stelle tengano sotto ricatto il Cda Rai per avere il talk show del martedì su Rai3. Se non lo avessero comincerebbero a votare contro. Se l’ipotesi si trasformasse in realtà, oltre tutto, non troverebbe affatto d’accordo Marco Travaglio che non ha certo rapporti idilliaci con Peter Gomez.

E considerando il carattere ostico del torinese questo provocherebbe certo un risentimento nei confronti del governo e di Giorgia Meloni, proprio il risultato contrario di quello auspicato. Insomma l’unico modo per il centro – destra di non avere guai sarebbe quello di trovare posto in Rai o a tutti e due i Dioscuri fattisti o a nessuno dei due, ipotesi più probabile e più saggia.

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