Gruber attacca Meloni: "Sangiuliano al Tg1? Tentativo di manipolare l'opinione pubblica"
La conduttrice di Otto e Mezzo parla del caso Boccia e lancia una frecciata alla premier: "Quella persona ha un nome e un cognome". Poi ammette: "Sì, sono di parte. Dalla parte della Costituzione"
Gruber difende Boccia: "La premier Meloni la chiami per nome". E su Sangiuliano...
Lilli Gruber si prepara a una nuova stagione di Otto e Mezzo su La7 da questa sera, tra i temi in scaletta ci sarà anche il caso Sangiuliano-Boccia e sulla questione la giornalista si schiera apertamente. "Che idea mi sono fatta sulla questione Sangiuliano? Che il mix tra arroganza e stupidità è sempre letale. Mandarlo al Tg1 - dice Gruber ad Aldo Cazzullo su Il Corriere della Sera - non credo sia stato un errore della premier ma un tentativo di manipolazione dell’opinione pubblica. Sangiuliano da ministro inetto e colpevole è apparso al Tg1 come un uomo qualunque, contrito e pentito. Ecco fatta l’operazione "è solo una questione personale, di gossip". Gruber parla anche dell'ex amante di Sangiuliano. "Questa persona” intanto ha un nome e cognome, Maria Rosaria Boccia. Meloni è sempre pronta a parlare di quello che una donna dovrebbe o non dovrebbe fare. Attendiamo che ci dica con altrettanta chiarezza qual è la sua idea di come un uomo si ritaglia, e debba ricoprire, il ruolo di ministro. Il senso delle istituzioni, ovvero disciplina e onore, è tra i requisiti?".
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Gruber torna sulla premier: "Lei dice che io sono di parte? Sì, sono di parte: dalla parte della Costituzione, della legalità, del giornalismo che si basa sui fatti. Sono critica con Meloni ma la aspetto in trasmissione". Gruber dice anche la sua su Schlein e sulla possibilità lanciata da La Piazza di Affari che diventi lei premier. "La politica è fatta di idee e di numeri. La possibilità della Schlein di costituire un’alternativa a Giorgia Meloni si valuterà dalla capacità di unire le varie anime del centrosinistra". La giornalista poi torna sulla situazione generale del Paese. "L’Italia - conclude Gruber a Il Corriere - sta diventando un Paese sempre più polarizzato, diviso e rancoroso: su questo terreno prospera un governo di destra reazionaria, che sta cercando di portare indietro le lancette dell’orologio dei nostri diritti".