Il Manifesto esce anche in Grecia, ma è "un plagio con orientamento di destra"
Identico per tutto, tranne per l'articolo maschile "il" sostituito con il neutro "to" e l'orientamento politico esattamente opposto al quotidiano italiano
In Grecia esce una versione "di destra" del Manifesto: parte la diffida per interrompere le pubblicazioni
Il Manifesto esce anche in Grecia, ma non è la testata cui siamo abituati. Due le principali variazioni: quella cromatica e quella politica. Gli autori del plagio, si legge nell’articolo firmato da Giansandro Merli e il greco Dimitri Deliolanes, “hanno sostituito l’articolo determinativo maschile ‘il’ con il corrispettivo greco neutro ‘to’, per il resto la testata è identica a quella disegnata nel 1971 da Giuseppe Trevisani, primo grafico del Manifesto.
Un “fake della destra”, denuncia lo storico quotidiano comunista, che ha fatto subito partire la diffida degli avvocati chiedendo di interrompere le pubblicazioni. Ma per il quotidiano, più che la protezione della proprietà intellettuale, ciò che conta in questa vicenda è “la difesa della storia del giornale. La linea rossa che sottolinea le lettere della testata indica una collocazione politica precisa e un editore puro e indipendente, organizzato in forma di cooperativa. Chi vuole fare un giornale giallo deve usare un altro nome”.
Da qui un appello ai turisti che andranno in vacanza in Grecia: “Se vi capita di vedere appeso nelle edicole un giornale che ha nome e logo uguali a quello che avete tra le mani non compratelo. Non abbiamo allargato la diffusione o deciso di tradurre i nostri articoli. C’è stato un plagio in piena regola”.