Inside Out 2, Disney-Pixar e il film da 1 miliardo. Ansia, personaggio cult

Da 'mutaforma' a 'mostro'. Come è nato il personaggio di Ansia

di Redazione Mediatech
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Inside Out 2, Disney-Pixar e il film da 1 miliardo

'Inside Out 2' è un film da record. La pellicola Disney - creata dalla Pixar e diretta da Kelsey Mann -  è la prima quest'anno a incassare un miliardo di dollari. Non basta. Ci è riuscita in soli 19 giorni. "Siamo assolutamente entusiasti di aver raggiunto questo traguardo fenomenale in tempi record", ha dichiarato in una nota Tony Chambers, vicepresidente esecutivo della distribuzione cinematografica della Disney.

Il successo di 'Inside Out 2' non è solo al box office, ma anche sul fronte della critica, che ha elogiato il prodotto Disney-Pixar per la grafica e la narrativa intelligente ma profonda. E' la storia di una adolescente, Riley, entrata da poco nella pubertà con nuove emozioni come 'Ansia, Noia, Invidia e Imbarazzo' che si uniscono ai personaggi del primo capitolo, "Gioia, Rabbia, Paura, Disgusto e Tristezza".

Inside Out 2, come è nato il personaggio di Ansia

Il personaggio più controverso, amato e particolare del secondo capitolo di Inside Out è Ansia. Un 'cattivo' anomalo che scombussola l'equilibrio esistente, rischia di far collassare la psiche di Riley per poi redimersi e diventare un pezzo fondamentale della sua personalità. Una presenza necessaria perché grazie ai suoi eccessi anche Gioia capirà i suoi errori 'a fin di bene'. Insomma, Ansia è il centro di gravità sui cui gira tutta la vicenda, esattamente quello che accade a molti giovanissimi nel loro passaggio dall'infanzia alla pubertà. In un articolo, pubblicato sul New York Times, il team della Pixer ha provato a spiegare il complicato processo dietro alla creazione di Ansia.

I suoi capelli ispidi e ribelli, gli occhi grandi e sporgenti, l'ampio sorriso in una bocca senza mascella e con solo i denti superiori. Il regista Kelsey Mann, la character designer Deanna Marsigliese e i supervisori dei processi di animazione Evan Bonifacio e Dovi Anderson, hanno analizzato l'anatomia di Ansia e da dove è arrivata l'ispirazione per realizzarla. La prima idea: un mutaforma Il primo script prevedeva una sorta di mutaforma. Un'emozione incontrollabile che avrebbe mentito continuamente su chi fosse. "Volevo qualcuno che fosse quasi fatto di argilla" una figura da modellare, spiega Mann.

Inside Out 2, trailer del film Disney

"Una specie di personaggio mostruoso, simile a una grossa lucertola. Ma alla fine ci siamo liberati di questa idea perché rendeva il film davvero complicato da realizzare". Marsigliese aggiunge che altre idee erano già state provate, ma non funzionavano nella storia. "Erano tutte personalità un po’ sinistre, un po' troppo antagoniste. Ho pensato che forse avremmo dovuto ammorbidire il personaggio, vedere se potevamo fare qualcosa di un po' più avvicinabile" per il pubblico in sala. "Ho realizzato circa due dozzine di miniature: schizzi molto piccoli. Dopo qualche giorno ne scelsi 10 e li misi davanti a Kelsey. Ha scelto il primo che avevo fatto".

Mann spiega come fossero "semplicemente divertenti. Ma non volevo che il pubblico facesse il tifo per l'antagonista, ma che si divertisse quando appariva sullo schermo". Il rapporto 'stretto' con Paura "Ogni volta che cercavo una definizione di ansia, trovavo solo definizioni che iniziavano sempre con 'Una paura di'. L’ansia, insomma, è la paura di ciò che potrebbe accadere", analizza Marsigliese. "Quindi ho iniziato a pensare: 'Ok, paura e ansia sono emozioni diverse, ma chiaramente sono correlate'. Quindi l'ho progettata pensando a questo binomio e alle implicazioni che comportava". Mann ha aggiunto che "più ricerche facevamo, più ci rendevamo conto che Ansia era davvero lì per aiutarci e proteggerci, il che ci ha incoraggiato a dedicargli a un design più divertente". Ansia e Paura condividono infatti gli stessi occhi che Marsigliese definisce "davvero espressivi e iper vigili" Ma mentre "Paura è alto, pensato in maniera verticale, ho deciso per contrasto che Ansia sarebbe nata più orizzontale. Ed è lì che abbiamo voluto darle quella bocca davvero larga". Una bocca difficile da animare, fatta di asimmetrie e disequilibri. Un carattere 'ansioso' Bonifacio spiega invece come è nato il tipo di movimento fatto da Ansia durante tutto il film. "L'idea era che una persona ansiosa avrebbe dovuto costantemente scrutare la stanza, muoversi senza sosta, cercando di individuare eventuali problemi e pianificare il futuro". Marsigliese la descrive come una sorta di 'bollitore': "C'è questa energia nervosa, che sobbolle e che si accumula molto gradualmente, appena sotto la superficie. E come il vapore in un bollitore, ha bisogno ad un ecrto punto di trovare vie di uscita per sfogarsi". Anche in questo la costruzione è nata per opposizione. Stavolta con Ennui, la Noia. "Mentre Ennui è tipo, 'Non ho quasi bisogno di muovermi se non devo', Ansia è semplicemente fatta per muoversi incessantemente. Ci siamo subito detti che avrebbe sofferto della sindrome delle gambe senza riposo", dice ancora Mann.

Inside Out 2, look "soffocante" di Ansia

Anche la personalità di Ansia è stata oggetto di dibattito. C'è chi voleva metterle un maglione pruriginoso, che la portasse a grattarsi spesso. Tutti concordavano sulla necessità che possedesse dei tic nervosi e delle abitudini ossessive. Un po' il contrario di quello che è stato fatto per Tristezza che indossa un maglione caldo, invernale, che trasmette calore. Il maglioncino di Ansia è più attillato, ha il collo alto come per trasmettere l'idea di soffocamento. I pantaloni sono tirati un po' troppo in sù e anche gli stivali sembrano stretti. Tutto comunica una certa scomodità. E poi ci sono i capelli: psichedelici, selvaggi, ispidi. Indomabili, come Ansia. Il risultato finale, molto riuscito, però è sempre il frutto di un effetto che il team della Pixar voleva che uscisse fuori in maniera prorompente: "L'ansia per alcune persone è davvero debilitante, è una sensazione paralizzate. Altre, invece, la sfruttano per attivarsi e concentrarsi", conclude Marsigliese. "Era importante che iniziassimo da un estremo e poi la portassimo all'altro, in modo che chiunque soffrisse di ansia potesse vedere se stesso ma anche tutte le possibilità" offerte da questa mutevole emozione. La scena più amata per Mann è legata a un dialogo, forse quello che svela meglio la natura più profonda di Ansia: "Mi dispiace. Mi dispiace tanto, Gioia. Stavo solo cercando di proteggerla". Perché in fondo, l'ansia, se gestita, è qualcosa che ci può aiutare davvero a vivere meglio.

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