Intelligenza artificiale, è guerra con le grandi major della musica

Potrebbe essere una sentenza che farà giurisprudenza

di Redazione Mediatech
MediaTech

L'industria musicale porta in tribunale Udio e Suno per l'utilizzo senza consenso di brani musicali per l'addestramento dell'intelligenza artificiale

A breve potrebbe arrivare una sentenza che segnerà il futuro dell'industria musicale. Grandi etichette come Sony Music Entertainment, Warner Records e Universal Music Group Recordings hanno infatti deciso di portare in tribunale l'intelligenza artificiale. Oggetto del contenzioso sono le due piattaforme Udio e Suno, che addestrano la propria AI utilizzando canzoni protette da copyright e permettono poi di realizzare brani originali. Non è quindi direttamente l'intelligenza artificiale a creare, anche se ha imparato dal lavoro di artisti in carne ed ossa.

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In passato ci sono state cause anche nei confronti di Meta e Open AI, creatore di ChatGpt, accusate di aver creato un database utilizzando brani già esistenti per cui non era stata fatta nessuna richiesta ufficiale di utilizzo. I danni stimati erano di 150mila dollari a canzone.

La situazione è decisamente complicata ma si sta lentamente delineando. In Tennesse è stata ad esempio approvata uuna legge statale che regola il consenso per l'inserimento della voce dei cantanti in appositi database. Sony invece ha inviato oltre 700 lettere a sviluppatori di intelligenza artificiale con la richiesta di essere avvisata nel caso in cui vengano utilizzati brani nel suo catalogo.

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La grandi major musicali possono contare sul precedente di Hollywood con lo sciopero degli sceneggiatori, che temevano di essere sostituiti nel loro lavoro dall'IA. Alla fine è arrivato l'accordo tra l'associazione dei produttori e il sindacato Sag-Aftra.

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