Levi’s Strauss, i mitici jeans ripartono dai tagli e da... Beyoncé

150 anni di un'icona raccontata nei film e indossata da piccoli e grandi

di Daniele Rosa
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Levi's Strauss, i mitici jeans creati nel 1873

Nulla da dire i jeans  Levi’s Strauss sono un’icona mondiale da oltre 150 anni. Nel 1873, Levi Strauss e Jacob Davis, un sarto del Nevada, brevettano in società  i primi pantaloni da lavoro per i pionieri del West, con tasche rinforzate con rivetti in rame nei punti più soggetti a tensione e usura. È la prima versione dei jeans 501, chiamata inizialmente "XX". Da allora è stato un continuo cambiamento di stile, stretti , corti, a sigaretta , ora ultralarghi, un uragano che ha investito giovani e senior, riempito pellicole e caratterizzato star del cinema. La moda di oggi della fabbrica locata a San Francisco in California, così come la chiedono gli influencer di Vogue, Marie Claire, Glamour e InStyle, è proprio quella dei pantaloni larghi e a vita bassa e delle gonne in denim. Ma anche le icone più icone vivono momenti economici di up and down e, questo è proprio uno di quelli down.  Ma le prospettive sembrano migliori con il mondo che è tornato ad avere fame di jeans dopo il Covid. Il modello 501 ha venduto nel 2023 l’11% in più rispetto al 2022.


 

Levi's Strauss, decisa una grande ristrutturazione nel mondo

In ogni caso il Gruppo ha deciso una grande ristrutturazione con un duplice obiettivo: rafforzare il marchio e fidelizzare un consumatore attratto da “mille sirene”. Project Fuel è la più consistente riforma per  “aumentare la velocità, l’agilità e l’efficienza del business”, come in un mail ai dipendenti ha spiegato il presidente Michelle Gass. Normalmente queste mail per obiettivi grandi nascondono anche sacrifici altrettanto grandi, puntualmente arrivati. Licenziamenti del 12% della forza impiegatizia coperti da una spesa di 116 milioni di dollari ma accolti benissimo dalla Borsa americana. Il primo trimestre dell’anno in corso si è chiuso con 11 milioni di dollari di perdite, ritenute comunque meno peggio del previsto. Infatti le azioni della società, subito dopo l’annuncio del piano, sono salite del 18%. Il titolo quest’anno  si è apprezzato del 20,5%, portando il valore della società in borsa a 8,1 miliardi di dollari. Le vendite del primo trimestre, pari a 1,5 miliardi di dollari, sono l’8% meno rispetto all’analogo periodo dell’anno passato. Stabili le vendite in Asia, e in calo dl 7% in Europa e ancora di più in Nordamerica.

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Levi's Staruss, un piano per rendere più agile e profittevole il business

Il piano comprende inoltre misure per essere più agili sui clienti dei 500 stores sparsi nel mondo e in quelli che si muovono in internet. In Europa, secondo mercato dopo gli Usa , è stata chiusa l’attività calzaturiera. Chiuso pure lo stabilimento polacco con 650 lavoratori. Proprio questo piano rende i manager della Levi’s fiduciosi sul futuro. Harmit Singh, il direttore finanziario della società, ha assicurato che saranno di nuovo sulla buona strada con una crescita “a una cifra e mezza” per la seconda metà dell'anno che si chiuderà con scorte inferiori rispetto al 2023 e maggiore liquidità di cassa. Ma tanto ottimismo della Levi’ s viene da qualcosa di diverso del piano di "lacrime e sangue" e ha il nome e la bellezza di Beyoncé. La popolare cantante e icona della moda ha lanciato Cowboy Carter alla fine di marzo.  L'album, al top nelle classifiche,  ha scalato le classifiche e contiene un duetto con Post Malone intitolato Levi's Jeans. In un attimo sulla pagina Instagram dell’azienda le foto erano già in bella vista.