Magalli: "Rai? Meloni mi ha dato numero del dg Rossi, ma lui mi ha ignorato"

Il conduttore: "Meloni mi ha dato il suo numero, ma mi ha ignorato... E così anche il direttore Mellone"

di Redazione Mediatech
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Magalli contro viale Mazzini: "Artisti e tecnici la parte sana della Rai, mentre i dirigenti..."

Giancarlo Magalli non nasconde l’amaro in bocca. In una lunga intervista al Corriere della Sera, il conduttore televisivo racconta una serie di aneddoti della sua vita, rivelando anche alcuni dettagli inediti sulla sua carriera.

Lontano dalla Rai ormai da qualche anno, Magalli ha parlato di un tentativo di recuperare i rapporti con la televisione pubblica, naufragato, però, nel nulla. “Sono stato male e quando sono tornato i miei programmi li avevano dati ad altri”, dice al Corriere.

“Dopo 60 (anni, ndr) di militanza — con Arbore sono l’unico mai andato a Mediaset — mi aspettavo di più. Mica chiedo il sabato sera di Raiuno, bastava una seconda serata. Ri-lavora Renzo, più vecchio di me, torna pure Chiambretti, i giovani virgulti non funzionano, con certi c’è accanimento terapeutico”, si sfoga il conduttore.

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In particolare, Magalli punta il dito contro la dirigenza. “La parte sana dell’azienda sono quelli che ci lavorano, artisti e tecnici. Le magagne sono a viale Mazzini, con ‘sti pori dirigenti che cambiano di continuo. Arrivano che non sanno dove mettere le mani, appena imparano, li levano”.

Così, l’ex conduttore Rai parla anche della premier Meloni, rivelando di averle chiesto, seppur senza abbassare troppo il capo, una mano per tornare in onda. “Di Giorgia sono amico, ho foto con lei che ci baciamo e ci abbracciamo, però non chiedo niente. Non mi piace mendicare. Le ho solo domandato: “Con chi potrei parlare?’”.

La risposta è arrivata. “Mi ha dato il numero di Giampaolo Rossi (direttore generale, ndr). Ho chiesto un appuntamento. Mi ha ignorato. Idem Angelo Mellone (direttore dell’intrattenimento Day Time, ndr). “Eh, ricevo 150 richieste al giorno”. Meritavo più rispetto. Ne ho visti decine andare via. Un dg dei meno formidabili, a cui feci un’osservazione, sibilò: “Da quanti anni lavora in Rai, Magalli?”. “Da 18 dg. E ne vedrò altri’”.

Infine, non poteva mancare un accenno al Festival di Sanremo. “Dopo cinque anni di Amadeus andarci sarebbe un suicidio. Un punto di share in meno e scriveranno che è stato un flop”.