Mara Venier: "Comunicato a Sanremo? Errore. Ma non sono il megafono di Meloni"

La conduttrice di Domenica In: "Restai incinta a 17 anni, non sapevo neanche come si facevano i bambini"

di Redazione Mediatech
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Mara Venier (foto Lapresse)
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Mara Venier: "Il matrimonio riparatore, avevo solo 17 anni. Poi..."

Mara Venier, la regina della tv della domenica pomeriggio, si racconta e svela di aver fatto un grosso errore. La conduttrice di Domenica In torna sull'episodio di Sanremo, quando in diretta tv lesse una nota proveniente dalla dirigenza della Rai. La Venier torna a riflettere sul controverso caso del comunicato Rai letto durante la puntata di Domenica In, subito dopo la finale dell’ultimo Festival e rimpiange di aver condiviso quel messaggio a favore di Israele, un testo che l’amministratore delegato Roberto Sergio le fece leggere in risposta all’appello contro il genocidio pronunciato da Ghali sul palco dell’Ariston. "La mia storia professionale dimostra chi sono, amo la Rai e sto lì da 30 anni, non da quando è arrivata Giorgia Meloni. Il comunicato? Non avrei mai dovuto leggerlo. Punto".

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Poi Mara Venier svela un particolare inedito della sua vita privata, la sua prima cotta a 17 anni e le conseguenze di quell'innamoramento. "Ho incontrato questo ragazzo in piazza Ferretto a Mestre, la piazza principale dove facevamo le vasche, e ho frainteso la prima cotta dell’adolescenza con l’amore per sempre. All’epoca - dice la Venier a Il Corriere della Sera - facevo la parrucchiera e lui era bellissimo: sono rimasta incinta praticamente subito, manco sapevo come si facevano i bambini. Ai miei non avevo il coraggio di dirglielo, e infatti non dissi niente, non ne abbiamo mai parlato, anche se avevano intuito, ma prevaleva il contesto, la vergogna, lo scandalo. I miei amici mi dicevano che non potevo tenere Elisabetta, ma ancora una volta ho fatto di testa mia. I miei dovettero firmare per il matrimonio “riparatore” perché ero minorenne. Il 13 giugno del '68 mi sposai e Francesco la sera stessa mi mollò per andare a Roma per fare l’attore".