Meta, addio a Facebook e Instagram? La risposta al blocco trasferimento dati
Zuckerberg, dopo il crollo finanziario di giovedì scorso, minaccia l'Unione Europea di chiudere Instagram e Fb per lo stop al data transfer pubblicitario
Meta, Zuckerberg chiude Facebook e Instagram? Tutta colpa delle leggi sul blocco al trasferimento dei dati di prodotti e servizi
Facebook e Instagram sono a un passo dalla chiusura. Meta, la nuova casa madre di Facebook, Instagram e Whatsapp, settimana scorsa si è resa protagonista del più grande crollo della storia della Borsa di New York. Non solo per questo, ma alla luce di questo crollo torna alla ribalta una notizia già uscita qualche mese fa, ovvero che nella trimestrale di Meta c'è un "avvertimento" per gli utenti europei: la compagnia ha minacciato la chiusura di Facebook e Instagram.
Nella relazione che ha accompagnato la conference call, infatti, Facebook osserva che potrebbe non essere "più in grado di offrire alcuni prodotti e servizi" come Instagram e Facebook in Europa, qualora il Vecchio Continente non dovesse adottare un nuovo quadro normativo in materia di trasferimento dei dati. “Se non siamo in grado di trasferire dati tra Paesi e regioni in cui operiamo, o se ci è vietato condividere dati tra i nostri prodotti e servizi, potremmo non essere più in grado di offrire servizi o di indirizzare gli annunci”, chiarisce Meta, che però si dice fiduciosa su un possibile accordo con le autorità nel 2022.
In caso contrario, però, la chiusura di servizi come Facebook ed Instagram in Europa sembra inevitabile. La questione, comunque, non è nuova. Il tutto nasce infatti dalla diatriba tra Meta (al tempo Facebook) e l'Unione Europea sul trattamento dei dati, ma il vicepresidente degli affari globali Nick Clegg ha precisato a CityAM che non si è trattato di un semplice avvertimento ed ha esortato le autorità ad "adottare un approccio proporzionato e pragmatico per ridurre al minimo le interruzioni per le molte migliaia di aziende che, come Facebook, hanno fatto affidamento su questi meccanismi in buona fede per trasferire i dati in modo sicuro".
Un portavoce di Meta, per provare a chiarire la spinosa situazione e placare gli animi intimoriti degli utenti, ha spiegato che "non abbiamo assolutamente alcun desiderio e alcun piano di ritirarci dall'Europa, semplicemente Meta, come molte altre aziende, organizzazioni e servizi, si basa sul trasferimento di dati tra l'UE e gli Stati Uniti per poter offrire servizi globali. Come altre aziende, per fornire un servizio globale, seguiamo le regole europee e ci basiamo sulle Clausole Contrattuali Tipo (Standard Contractual Clauses) e su adeguate misure di protezione dei dati”.
“Le aziende”, continua, “hanno bisogno di regole chiare e globali per proteggere a lungo termine i flussi di dati tra Stati Uniti ed Ue, e come più di 70 altre aziende in una vasta gamma di settori, man mano che la situazione si evolve, stiamo monitorando da vicino il potenziale impatto sulle nostre operazioni europee", conclude la fonte vicina al colosso americano.