Meta(verso), nuovo standard di Internet o grande bluff?
Intervista a Vincenzo Cosenza, uno dei maggiori esperti del Web nel nostro Paese
Quale sarà il futuro della Rete? Metaverso, Web3, oppure...
La velocità con cui si evolve internet è aumentata esponenzialmente negli ultimi mesi. Diversi fattori, come veri e propri scandali legati alla privacy degli utenti, evoluzioni tecnologiche e la pandemia, hanno impresso un ritmo che ha portato a grandi cambiamenti. Un segnale ne è il cambio di nome di Facebook in Meta. Un nome che fa riferimento a una possibile evoluzione di internet in un’esperienza talmente immersiva da diventare un mondo virtuale – o addirittura diversi –. Parallelamente abbiamo una tecnologia blockchain, alla base della quale stanno le cripto valute e anche tante altre soluzioni tecnologiche innovative. Abbiamo provato a mettere ordine in questo scenario complesso e in pieno movimento con Vincenzo Cosenza, uno dei maggiori esperti di Internet nel nostro Paese.
Per il futuro del web in molti parlano di metarverso, iniziamo da qui, cos’è il metaverso? una sorta di realtà virtuale?
Parte tutto da Zuckerberg che avendo deciso di investire cifre importanti e di parlarne (a cominciare dal cambio del nome dell’azienda Facebook in Meta) ha lanciato il tema. L’obiettivo è fare svolgere alle persone varie attività in una vera e propria realtà virtuale: come assistere a concerti, giocare, partecipare ad eventi virtuali. Con i dispositivi visori Oculus e il mondo virtuale Horizon, Meta prova a imporre il proprio standard. Ma al momento manca ancora uno standard unico e la partita è tutta aperta. L’evoluzione più spinta di questo fenomeno potrà essere la creazione di un nuovo web che addirittura sostituirà i siti attuali bidimensionali. Probabilmente sarà qualcosa di graduale e si affiancheranno dei pezzi di web tridimensionali a quello attuale bidimensionale.
Diverse aziende sono già sbarcate nel metaverso ma ricordiamo bene il caso di Second Life, il metaverso andato di moda a fine anni 2000 attirando in breve tempo diverse aziende e utenti, ma tramontato altrettanto velocemente. Il dubbio è che ci possa essere la stessa dinamica, forse perché gli esseri umani, alla fine, sono fatti per vivere nel mondo reale. Cosa ne pensa? Ci sono motivi per cui questa volta sia tutto diverso?
Oggi tecnologia è molto più sviluppata. All’epoca l’esperienza utente era al contrario molto più sacrificata e acerba. Inoltre, ora c’è una predisposizione maggiore anche delle persone a vivere esperienze virtuali, certi videogiochi, pensiamo a Fornite, sono già delle vere e proprie realtà virtuali. C’è quindi già uno zoccolo duro di giovani utenti, abituati a mondi immersivi e portati a pagare per aumentare la propria esperienza.
Un’altra ipotesi che si fa per il futuro di Internet, oltre al metaverso, è il “web3”. In breve, quali sono le differenze fra questi due scenari?
Il web3 è l’evoluzione del web basata sulla blockchain. In breve, la tecnologia di controlli incrociati online sulla quale si basano anche le cripto valute. I due fenomeni però non sono per forza alternativi ma possono anche rafforzarsi vicendevolmente. Ad esempio, si possono comprare veri e propri lotti di terra online nel metaverso e averne certificazione tramite la blockchain. Sembra incredibile ma c’è già un mercato immobiliare virtuale con quotazioni folli. Se poi sarà una bolla o meno lo sapremo.
Previsioni per il futuro?
Nel breve periodo non accadrà molto, le grandi aziende con grandi budget sperimenteranno e investiranno ma non ci saranno grandi stravolgimenti delle abitudini delle persone. Nel lungo periodo, soprattutto se riuscirà a prevalere è uno standard di realtà virtuale, potrebbe cambiare l’intera internet e diventare un vero e proprio mondo virtuale. A mio parere che la direzione sia quella è certo. La grande scommessa è capire se tutto ciò resterà nell’ambito di una “nicchia” di utenti (anche alcuni milioni) che cercano esperienze più immersive o se diventerà un fenomeno di massa che sostituirà appunto il web bidimensionale che conosciamo oggi.