Montagnier, la morte e la notizia bucata: i social contro la stampa francese

Twitter in tilt per le proteste contro il mainstream mediatico che, per 36 ore, ha messo la sordina alla notizia della scomparsa dello scienziato

di Lorenzo Goj
Luc Montagnier
MediaTech
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Morte Luc Montagnier, social francesi in tilt: il fallimento dei grandi media nel confermare la morte del virologo

Chi ha messo la sordina, per quasi due giorni, alla notizia della morte di Luc Montagnier? E perché? In Francia i social, e in particolare Twitter, sono intasati da giorni da domande di questo tipo. Che in un Paese civile e altamente progredito, per 36 ore non sia stato reso ufficiale l’annuncio della scomparsa del più importante virologo europeo degli ultimi 50 anni, Premio Nobel nel 2008 per la Medicina, risulta strano in effetti. Twitter è addirittura andato in tilt con l’esplosione di questo caso. Facciamo un passo indietro.

La morte del grande scienziato divenuto punto di riferimento per i No Vax in quanto non ha mai nascosto la sua preoccupazione per le vaccinazioni di massa, era stata annunciata nella mattinata di mercoledì 9 febbraio dalla testata parigina France Soir. Ma, solo un giorno e mezzo dopo, è stata ripresa dal mainstream mediatico.

Luc Montagnier morto, una notizia presa con freddezza

Già questo, ha suscitato perplessità e proteste. France Soir, più volte, è stato criticato per aver dato rilievo a tesi complottiste. E, forse per questo, il suo scoop è stato accolto con freddezza. France Press, una delle più importanti agenzie stampa d’Oltralpe, ha cercato di giustificare l’imperdonabile ritardo dicendo di aver avuto grandi difficoltà a farsi confermare questa notizia. Ma, sui social francesi, si rincorrono altre versioni. Come riporta FranceInter.fr, in particolare, molti internauti affermano che il “regime Covidista” abbia voluto prendere tempo per gestire le eventuali proteste che l’improvvisa scomparsa del carismatico “leader” dei No Vax avrebbe potuto suscitare. 

“L’affaire Luc Montagnier è un caso da ‘scuola’. Il suo decesso è stato annunciato da France Soir: neanche una parola della stampa ufficiale. I complottisti sono sempre più avanti del mainstream”, ha twittato l’utente AuBonTouiteFrançais. Da parte sua, il dottor Guillaume Barucq ha cinguettato: “Stupefacente silenzio mediatico del decesso del professor Luc Montagnier”. 

Morte Luc Montagnier, Twitter in tilt: il fallimento dei grandi media francesi nel confermare la morte del virologo

Ma il sentiment contro la grande stampa è, probabilmente, sintetizzato da questo tweet di René Chiche: “Cinque ore dopo che France Soir l’aveva annunciato, ancora nessuna menzione del decesso del professor Luc Montagnier. Uomo di cuore, tanto quanto di scienza, sui siti di @FranceInfo, @LeMondeFr e altri mercanti di sonno (n.d.r, intendendo che i grandi media anestetizzano la coscienza della gente). “Che branco di figli di…”, conclude l’utente di Twitter.

Luc Montagnier morto, la conferma di Didier Raul

A confermare la scomparsa dello scopritore dell’Hiv, diverse ore prima della stampa ufficiale, è stato giovedì mattina il professor Didier Raul, un altro illustre scienziato francese passato, in un attimo, dalla gloria di essere il consulente del Presidente Emmanuel Macron nelle fasi iniziali della pandemia, al licenziamento e alla messa alla berlina per avere espresso anche lui dubbi sulla vaccinazione di massa

Anticipando di mezza giornata il circolo mediatico, l’ex consulente di "Monsieur Le President", aveva twittato: “Luc Montagnier è morto. Si perde un uomo di cui l’originalità, l’indipendenza e le scoperte sull’Rna gli hanno permesso di isolare il virus dell’Aids. Questo gli è valso la gloria, il premio Nobel e anche l’ostilità dei suoi colleghi”. Erano solo le 16 e 34 minuti di giovedì 10 febbraio, quando Liberation ha confermato la notizia di France Press, subito seguita da tutti i media

Comunque siano andate le cose, commenta il sociologo e giornalista svizzero Nestar Moreno Tosini, la stampa francese ha fatto una gran brutta figura e ha anche incrementato il sospetto di non trattare in modo trasparente ciò che riguarda la pandemia

 

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