Mughini: "Quella volta che mollai un ceffone a una donna. Lo rifarei ancora"
L'intervento dell'intellettuale sul caso di Giulia Cecchettin
Mughini "si accoda" a Feltri sulla differenza tra "colpe e responsabilità", ma rivela: "In passato ho dato un ceffone a una donna"
Dopo l'abbandono del Grande Fratello Giampiero Mughini si riappropria del suo storico ruolo di autore irriverente e sceglie di intervenire a posteriori sul commento di Mattia Feltri su La Stampa, in cui si fa un distinguo netto tra il concetto di colpa e quello di responsabilità a proposito del caso di femminicidio della giovane Giulia Ceccettin.
A tal proposito, il giornalista si racconta su Dagospia, facendo un excursus del suo rapporto con le donne nel tempo e quindi anche su presunte tendenze sessiste (o meno), con le parole riportate di seguito.
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"Nei confronti del genere femminile mi ascrivo senz'altro delle "colpe", ad esempio la risolutezza con cui chiusi un rapporto sentimentale nei miei vent'anni, una circostanza in cui mancai di garbo e di sensibilità nel dire a una donna meravigliosa che il nostro rapporto era finito. Ancora oggi me ne vergogno. Per il resto ho imparato assieme all'arte di respirare che alle donne si cede il passo e che non vanno sfiorate neppure con un mignolo. Con un'eccezione. Mollai un ceffone in volto con la mano sinistra (la destra me l'avevano sfracassata i Crs parigini del maggio 1968) a una mia "ex" che s'era presentata a casa mia con l'intento specifico di insultarmi e offendermi. Insultarmi e offendermi a freddo, era montata a casa mia esattamente con questo intento e solo con questo intento. Altre cento volte mi trovassi in quella specifica e determinata situazione, altre cento volte mollerei il ceffone".
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"Se in quell'occasione ho provato disprezzo per le donne? - prosegue Mughini - Ma nemmeno per idea, solo per quella donna con tanto di nome e cognome (e che ovviamente non rivelerei neppure sotto tortura). Solo per quella "persona". Perché non esistono gli "uomini" e le "donne" e bensì soltanto le "persone". Tizio, Caio, Giuseppina, Ester. Alcuni miliardi di "persone".