"L'uomo muove il mouse col pensiero", Musk annuncia il successo di Neuralink
A distanza da poche settimane dall'annuncio dell'impianto, Musk rivela i risultati del primo chip innestato dentro il cervello umano
Musk annuncia orgoglioso i primi passi di Neuralink: "Il paziente con il chip nel cervello può muovere il mouse con il pensiero"
Muove il mouse col pensiero l'uomo a cui è stato impiantato un chip di Neuralink nel cervello. Lo ha annunciato Elon Musk, fondatore dell'azienda che si occupa di interfacce cervello-computer tornando a parlare del paziente a cui il 30 gennaio scorso è stata impiantata la tecnologia."
"Sembra essersi ripreso completamente senza effetti negativi di cui siamo a conoscenza ed è in grado di controllare il mouse, muoverlo sullo schermo semplicemente pensando", le parole di Musk, pronunciate in una sessione sul social X. Come scrive l'AdnKronos, la notizia è rimbalzata sui media statunitensi, mentre la compagnia Neuralink, secondo quanto riporta 'Cnbc' online, non è stata immediatamente disponibile per un commento.
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Ora, ha illustrato sempre Musk, quello che si sta cercando di ottenere dal paziente è "il maggior numero possibile di pressioni di pulsanti con il pensiero", quindi spostare il mouse "a destra e a sinistra, su e giù", "cliccare e trascinare" file o cartelle. "Stiamo cercando di ottenere progressi su questo fronte".
Neuralink ha avviato il reclutamento per il suo primo trial clinico sull'uomo di un chip da impiantare nel cervello a settembre 2023. Destinatari della 'chiamata' persone con Sla o paralisi, quadriplegia causata da una lesione del midollo spinale.
L'azienda, parlando del trial, aveva allora spiegato di aver ricevuto l'approvazione di un comitato di revisione indipendente, e del primo sito ospedaliero coinvolto, per poter iniziare il reclutamento per il suo primo studio clinico sull'uomo, battezzato 'Prime' (Precise Robotically Implanted Brain-Computer Interface).
"Un innovativo studio sperimentale su dispositivi medici per la nostra interfaccia cervello-computer wireless completamente impiantabile", lo aveva descritto. Obiettivo: valutare "sicurezza dell'impianto e del robot chirurgico" e "funzionalità iniziale dell'interfaccia, per consentire alle persone con paralisi di controllare i dispositivi esterni col pensiero".