Musk, indagine su società Neuralink. Uccise 1500 cavie, animalisti in rivolta
Vogliono fare i test sul cervello umano, ma il personale interno dice che quelli sugli animali vengono affrettati, causando inutili sofferenze e morti
Indagine su Neuralink di Elon Musk: maltrattano gli animali? Il magnate americano diventerà il nemico numero uno degli animalisti?
Neuralink Corp, la società di Elon Musk che si occupa anche di impianti cerebrali, è finita sotto inchiesta: un’indagine federale per la presunta violazione dell'Animal Welfare Act. Si ipotizza che le interfacce neurali impiantabili sarebbero state utilizzate dalla società a danno degli animali durante i test.
Qualche settimana fa Musk aveva annunciato che entro sei mesi Neuralink avrebbe impiantato dei chip nel cervello umano. Ma quali effetti può avere una tale attività sul cervello? E sul lungo periodo? Non ci sono studi a riguardo anche perché non possono esserci (e la prima volta che si farebbe un intervento così invasivo), ma quanto è pericoloso mettere in gioco il cervello umano?
L’obiettivo è comunque quello di trasmettere informazioni cerebrali con un’interfaccia computerizzato, in modo da intervenire su alcune patologie e conoscerle meglio. Il dispositivo consiste in un piccolo chip che legge le onde cerebrali, interpretate da un dispositivo esterno. Gli impianti previsti possono anche entrare nel midollo spinale e potenzialmente ripristinare il movimento in qualcuno che soffre di paralisi o migliorare la vista in chi ha problemi visivi.
LEGGI ANCHE: Elon Musk lancia i chip nel cervello per dare "nuova vita" ai disabili
Durante l'evento di presentazione di questo progetto Musk ha mostrato un video di una scimmia che "telepaticamente" interagiva con uno schermo. Durante l’evento si è anche annunciato lo sviluppo di un chip cerebrale che consente alle scimmie di scrivere usando solo il potere della mente. L'indagine attuale è stata aperta nei mesi scorsi dall'ispettore generale del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti su richiesta di un procuratore federale, citando delle fonti interne all'azienda. Secondo le accuse i test di Neuralink, svolti per anni su pecore, maiali, scimmie e topi, sono stati affrettati causando la morte inutile di molti animali, un totale di 1.500 animali morti in quattro anni, secondo un rapporto (280 pecore). I test falliti hanno imposto di sottoporre ad applicazioni simili altri animali anche loro deceduti.
La falla della normativa USA, che non specifica il numero di animali che una società può testare né come intervenire sugli stessi, ha fatto drizzare il naso a molti che vedono di buon occhio il nuovo atteggiamento di Musk, molto critico verso l’establishment americano. Per questo una violazione della normativa non sembra così facilmente ipotizzabile. Quasi sempre di prassi, alla fine degli esperimenti scientifici, gli animali vengono uccisi per poter eseguire autopsie che consentono di analizzare sui resti gli avvenimenti non visibili con l’animale vivo.
La battaglia in questa fase sembra molto di immagine.
La notizia, per quanto possa essere singolare, ha sollevato i dubbi e le ire degli animalisti e la sensibilità di chi non ci sta a che in massa tanti animali vengano usati per esperimenti scientifici. “Odio i test sugli animali”, scrive Jeremy, “ma l'ironia del nostro governo che fa le indagini è ridicola”. Carolyn: “Ogni giorno gli animali vengono maltrattati in nome della scienza, per la cura della pelle, della moda, l'allevamento intensivo. Ci deve essere un'opzione alternativa”. Leyla: “Il ruolo degli animali non è servire l'umanità. Il ruolo dell'umanità non è quello di utilizzare gli animali per sperimentazioni farmacologiche o per neurotecnologie biotecnologiche”.
L’ipotesi di crudeltà sugli animali potrebbe mettere in cattiva luce Musk e i suoi esperimenti, vista anche la forza dei movimenti ambientalisti. Ma Neuralink ha negato tutte le accuse e risposto così: “Articoli recenti hanno sollevato interrogativi sull'uso di animali da ricerca da parte di Neuralink presso l'Università della California, Davis Primate Center. È importante notare che queste accuse provengono da persone che si oppongono a qualsiasi utilizzo degli animali nella ricerca. Attualmente, tutti i nuovi dispositivi e trattamenti medici devono essere testati sugli animali prima di poter essere sperimentati eticamente sugli esseri umani. Neuralink non è unico in questo senso. In Neuralink, siamo assolutamente impegnati a lavorare con gli animali nel modo più umano ed etico possibile”.