Neonato abbandonato e irregolari, Perrino: "Nascere a Milano oggi è difficile"

L’intervento del direttore di affaritaliani.it nella trasmissione Rai "Ore 14", condotta da Milo Infante

di Redazione Mediatech
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Rai 2, il direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino ospite a Ore 14

Il direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino è stato ospite oggi, venerdì 2 febbraio, del programma “Ore 14” condotto da Milo Infante su Rai 2. 

Tanti i temi di attualità trattati, così come gli episodi di cronaca affrontati. A iniziare dal nuovo caso del bimbo abbandonato a Milano nell’androne di un palazzo a Giambellino. “Parlare di questo quartiere mi ha fatto pensare a Giorgio Gaber. Si tratta di un quartiere che richiederebbe molta cura da parte dei servizi sociali – ha commentato il direttore Perrino – Se, però, il papà abita in zona e ha lasciato il bambino a se stesso si può dire che non c’è nessun caso… . Direi piuttosto che sono la difficoltà di vivere e nascere a Milano e allo stesso tempo la nascita all’interno di contesti di immigrazione irregolare a produrre questi eventi ingestibili”. E ancora: “Direi che la mamma di questo bambino di un mese non è morta, ma che non poteva mantenerlo. Del resto, anche che si trovasse la donna il problema non si risolve…”.

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Si è poi passati a commentare il caso della morte di Andreea Rabciuc, il cui corpo è stato ritrovato in un casolare. A essere indagato, ad oggi, è il fidanzato con il quale la ragazza aveva litigato. “Voglio fare il garantista; da quello che si capisce non ci sono segni di violenza, quindi realisticamente si propenderebbe per un ipotesi di suicidio. Non ci sono elementi per indirizzare sul fidanzato il sospetto atroce che l’abbia uccisa” ha spiegato il direttore di Affari.

E di una “inutile” prosecuzione delle indagini Perrino ha parlato anche in relazione all’affaire Pozzolo, visto che le analisi effettuate dal Ris di Parma avrebbero dato riscontro di tre tracce di dna diverso sull’arma che la notte di Capodanno ha esploso un colpo ferendo una persona. “Che senso ha continuare? Politicamente forse si voleva agire e sollevare un po’ il polverone, ma abbiamo detto tutto. Mi pare una perdita di tempo indagare ancora, non è morto nessuno…”.

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A tenere banco poi ancora il caso della cosiddetta “veggente” di Trevignano, Gisella Cardia, e del suo presunto legame con l’ex religioso Giulio Scozzaro, l’uomo “con gli occhi di Gesù” arrestato con diversi capi d’accusa. “Questa vicenda fornisce degli elementi attorno alla stessa Gisella. Era consapevole del fatto che Scozzaro fosse quel ‘galantuomo’ ora descritto? O lo sapeva, quindi tutto questo getta anche sulla vicenda di Gisella una luce nuova e criminale, o non sapeva nulla e allora i conti non tornano. È lei ora che deve spiegare i rapporti con quell’uomo i cui occhi l’hanno così stregata”.