Palpeggio giornalista: Micheletti lascia, “risultato del politically correct"

Il direttore del gruppo Mediapason in un tweet punta il dito contro "buona parte della comunicazione" per le critiche nei confronti del giornalista in studio

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Giorgio Micheletti lascia il calcio, il conduttore tv che minimizzò in diretta il palpeggio subito dalla giornalista Greta Baccaglia

"Dunque Giorgio Micheletti chiude con il calcio dopo la vicenda di Greta palpeggiata in diretta televisiva. Dice che aveva deciso da tempo, ma nessuno gli può credere, oggettivamente. Troppi consequenziali eventi e decisione. Vorrei dire qualcosa in merito, se vi va di ascoltare", così Fabio Ravezzani, direttore generale del Gruppo Mediapason in un post su Twitter

Ravezzani in altri tweet successivi parla, a premessa, del rapporto non proprio amichevole con Micheletti. Questo non gli ha impedito, come spiega, di prenderne le difese e criticare gli attacchi riservati da molti osservatori e commentatori al giornalista di Toscana Tv, coinvolto nell'accaduto. 

"Premetto che 23 anni fa presi il suo posto a 'Qui studio a voi stadio' e lui non fu molto elegante con me. Aveva lasciato il programma per un’offerta più vantaggiosa di 7Gold ma a volte in diretta faceva allusioni un po’ sgradevoli su cosa dicevo io. Poco male. Non ci eravamo simpatici", sottolinea Ravezzani.

Ma "quello che ha dovuto subire per la vicenda Greta ha dell’incredibile. Ha sbagliato a non cogliere subito la gravità del gesto? Certo. Ma era in diretta, probabilmente non ha capito bene e quella frase". Per il giornalista di Telelombardia era stata "abbondantemente corretta poco dopo, seppur in modo un po’ greve, quando ha duramente stroncato l’imbecille colpevole di quel vergognoso atto". 

Ravezzani punta il dito contro una "buona parte della comunicazione" acui "non bastava un mostro solo, ne servivano due". Le scuse successive di Micheletti non sono bastate secondo Ravezzani "alla narrazione di certe prefiche del politically correct e - continua - "fa specie che la sua emittente anziché difenderlo per senso di giustizia lo abbia vilmente subito sospeso". La chiusura dell'intervento di Ravezzani è amaro:

"Spiace che Giorgio chiuda una onorata carriera in questo modo, dicendo che l’evento in questione non c’entra nulla col suo addio. Ecco il risultato ottenuto da chi si scandalizza per professione e spara nel mucchio. Mi fa schifo come chi palpeggia una donna fuori dallo stadio. Lo sappiano".