Papa, la Rai vende l'intervista a 970 € al minuto: ma non incasserà i soldi

Il colpaccio di Fabio Fazio a "Che tempo che fa" ha fatto sussultare l'Italia intera per il prestigio del suo ospite, ma le casse di viale Mazzini non sorridono

Papa Francesco, in collegamento durante "Che tempo che fa" con Fabio Fazio
MediaTech
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Rai, l'intervista di Fazio a Papa Francesco costa quasi 55 mila euro. Ma i soldi li intascherà il Centro Televisivo Vaticano

I contribuenti italiani non la prenderanno bene. Per i diritti di riproduzione dell’intervista di Fabio Fazio a Papa Francesco a “Che tempo che fa” bisogna pagare ben 970 euro al minuto. In pratica, se un’emittente televisiva volesse trasmettere l’intero filmato dovrebbe sganciare quasi 55 mila euro. Per l’esattezza 54.320.

Ma a chi finiscono questi soldi? In quali casse vanno? Non quelle della Rai. Infatti, i soldi non andranno nelle tasche di Viale Mazzini, ma in quelle del Centro Televisivo Vaticano (Ctv). È infatti lo stesso Ctv a chiedere alla Rai questo prezzo per il girato del Papa. Poi, però, lo stesso Centro Televisivo Vaticano cede gratis dirette e filmati a TV2000 (emittente di proprietà della Conferenza Episcopale Italiana) che, dai tempi della direzione di Paolo Ruffini e Lucio Brunelli, gira tutto, senza chiedere un euro, a Mediaset.

Come scrive Dagospia.com, da fonti autorevoli non italiane, che l'esperienza l'hanno vissuta direttamente, risulta, come accennato prima, che la RAI vende l'intervista di Fabio Fazio a Papa Francesco, mandata in onda, in differita tra le 20.40 e le 21.36 di ieri domenica 6 febbraio, a 970 euro al minuto.

Il filmato è stato preregistrato alle ore 17 circa come si vede nell'orologio che porta il Papa, come riportato da varie testate nostrane. Ma l’orologio del Santo Padre non consiglia solo l’orario di inizio delle registrazioni, ma anche i vari tagli e modifiche. Comunque, tornando a noi, l'intero filmato, facendo i conti, verrebbe a costare 54.320 euro.

Si è saputo anche che chiunque abbia il desiderio di comprare alcuni minuti della registrazione o tutto il filmato deve avere prima un nullaosta del Dicastero per le comunicazione. Questo materiale acquistato pare, dalle prime voci, che si possa diffondere solo in Italia. Si attende la smentita o le precisazioni della RAI per evitare che nei rumors si coinvolga la Santa Sede o il Santo Padre stesso.