Par condicio, Floridia (Vigilanza Rai): va rivista. E regole anche per web
La presidente della commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia: "Dopo più di 20 anni, la legge sulla par condicio va rivista"
Par condicio, Barbara Floridia (Vigilanza Rai): va rivista. E regole anche per web
"Dopo più di 20 anni, la legge sulla par condicio va rivista, perché sono cambiate le abitudini degli italiani che oggi si informano soprattutto sul web, oltre che su radio e tv. L'intenzione originaria della legge era di dare uguale spazio a tutte le forze politiche, ma nel tempo e con l'avvento dei social si è arrivati ad un risultato diverso: un sovraffollamento che rischia di far sparire tutti. Dunque la prospettiva non può che essere quella di aggiornare la legge sulla par condicio, andando a normare anche il mondo digitale, ovviamente riconoscendone le peculiarità". A dirlo è la presidente della commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia, intervenendo all'Università di Pavia all'evento '30 anni dell’Osservatorio di Pavia – I monitoraggi elettorali: le campagne per le elezioni europee'.
"Nella delibera AGCOM in discussione in commissione di Vigilanza c'è il tentativo di aggiungere un indicatore qualitativo a quello meramente quantitativo e di tenere conto delle mutate condizioni di accesso dei contenuti informativi da parte di una popolazione sempre più digitale. Per questo nella delibera si propone che all'interno di Rai Play sia aperta un'apposita sezione per i contenuti sulle elezioni europee. E per questo si propone di applicare la delibera anche alle piattaforme online e ai canali social della Rai, con l'obiettivo garantire il rispetto del pluralismo e della libertà di espressione. Mi sembra una direzione corretta su cui lavorare anche per il futuro", le parole della presidente della commissione di Vigilanza Rai.
"I social network tendono ad aumentare la polarizzazione delle informazioni e delle idee. In questo contesto è fondamentale ribadire il ruolo del Servizio Pubblico e sostenere una regolamentazione omogenea che impedisca di utilizzare il web come scorciatoia per aggirare le regole che si applicano ai media tradizionali", conclude Barbara Floridia.