Rai, Fuortes fa fuori Orfeo per tenersi la poltrona, un patto col Centrodestra

Fuortes, numero uno della televisione pubblica, revoca a Mario Orfeo il ruolo di direttore della sezione approfondimento

Di Alberto Maggi
Carlo Fuortes e Mario Orfeo
MediaTech
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Rai, Fuortes revoca l'incarico di direttore approfondimento a Mario Orfeo

Come insegnano i vecchi direttori, la Rai è lo specchio della politica. E ciò che accade nelle stanze del potere di viale Mazzini spiega e spesso anticipa mutamenti di equilibri politici. La notizia bomba di oggi è la decisione di Carlo Fuortes che, come un fulmine a ciel sereno, ha fatto fuori Mario Orfeo. L’amministratore delegato della Rai, infatti, ha revocato l’incarico di direttore della divisione approfondimento a Mario Orfeo. Un terremoto, soprattutto perché inatteso.

Il tam-tam tra il Parlamento, commissione di Vigilanza, e mamma Rai parla di una motivazione tutta politica. E per certi versi intrigante. Fuortes, in quota Pd ma sostenuto solo da una parte del Nazareno, era in odore di siluramento in parte per le divergenze con la presidente dell'azienda Marinella Soldi ma soprattutto proprio perché inviso a una fetta consistente dei Dem. E, in questa complessa vicenda, nemmeno Mario Draghi si sarebbe mostrato granché soddisfatto del suo rendimento, sul quale c'erano maggiori aspettative.

Stando sempre ai rumor, di ufficiale ovviamente non c'è nulla, l'amministratore delegato della Rai probabilmente per evitare il siluramento, avrebbe stretto un patto con il Centrodestra di governo, ben rappresentato nel cda e ai piani alti di viale Mazzini, e per portare a casa la garanzia di restare in sella ha portato come dono a Lega e Forza Italia il licenziamento del super Pd (che piace anche ai renziani) Orfeo. Risultato: polemiche e spostamento verso il Centrodestra (di governo) dei vertici Rai. Una mossa che, oltretutto, permette a Fuortes di mostrarsi decisionista, sebbene fonti di viale Mazzini spieghino ad affaritaliani.it che Orfeo aveva condiviso proprio con lui tutte le scelte. 

Vigilanza Rai, Anzaldi: "Fuortes chiarisca subito su rimozione Orfeo"

“Sulla revoca dell'incarico al direttore Approfondimento Orfeo, la Rai deve fare immediata trasparenza: Fuortes chiarisca ai cittadini che pagano il canone e al Parlamento se la notizia risponda al vero, quali siano le motivazioni dietro questa eventuale rimozione e come intenda intervenire a brevissimo su uno dei ruoli più delicati dell’azienda”. A scriverlo su Facebook è il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.

“Parliamo dell’informazione”, continua Anzaldi, “che rappresenta la missione più importante del servizio pubblico pagato con quasi 2 miliardi di euro dei cittadini: possibile che non ci sia nessuna trasparenza? Peraltro siamo in piena Par Condicio elettorale, a pochi giorni dal voto per il Referendum sulla giustizia e per le amministrative”, conclude.

Vigilanza Rai, Barachini: "Audiremo Fuortes su sostituzione Orfeo"

Oltre ad Anzaldi, a esporsi sul “caso Orfeo” anche il presidente della Vigilanza Alberto Barachini. “La notizia della revoca di Mario Orfeo dall'incarico di direttore dell'approfondimento informativo è una decisione che deve essere oggetto di chiarimento e confronto di fronte alla Commissione di Vigilanza. La sostituzione della direzione di un settore di rilevanza strategica per l'informazione pubblica, peraltro in un periodo di par condicio elettorale, non può avvenire senza che vengano rese note le motivazioni che hanno portato a tale determinazione nonché le azioni che l'azienda intende mettere in atto per procedere rapidamente alla copertura di questa posizione così delicata. Per tale motivo ho deciso di convocare urgentemente l'ad in audizione di fronte alla Commissione di Vigilanza”.

Il caso "Carta Bianca" e i palinsesti in ritardo

Secondo rumors da Viale Mazzini, la motivazione ufficiale sarebbe il ritardo nella presentazione dei palinsesti, ma c'è anche chi sospetta che tra i motivi ci sia anche il cosiddetto "caso Berlinguer", con lo scontro Orfeo-Fuortes sulle sorti di "Carta Bianca". Ragioni che, tuttavia, rappresentano la goccia che ha fatto traboccare un vaso pieno di motivazioni politiche, con il nome di Di Bella che già circola come possibile successore.

 

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