Rai, la nomina di Rossi come ad è a rischio. Meloni stufa: "Che state a fa?"
Il rischio di tempi lunghissimi per le nomine, i nodi sono la pubblicità e il canone. Il vertice decisivo del centrodestra continua a slittare
Rai, le nomine agitano la maggioranza. Meloni rimette tutto in discussione
I rapporti sempre più complicati a livello europeo tra Meloni e Salvini, a causa delle strade diverse intraprese sul fronte della politica estera, non aiutano a trovare l'intesa per i nuovi vertici Rai. Le nomine continuano a slittare e i partiti a prendere tempo. L'incontro decisivo tra Meloni, Salvini e Tajani dovrebbe tenersi settimana prossima. Oltre ai nomi da scegliere per la nuova gestione di Viale Mazzini, ci sono altre due incognite, legate alla pubblicità e al canone. La maggioranza di governo non riesce a trovare l'accordo e i tempi si allungano. In più c'è appunto il problema della scelta dei manager da mettere alla guida della Rai per far risalire gli ascolti, dopo il clamoroso sorpasso effettuato da Mediaset nell'ultimo anno.
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Si racconta - in base a quanto risulta a La Repubblica - che Giorgia Meloni sia molto infastidita, non più così convinta di affidare il timone al predestinato: l'attuale dg Giampaolo Rossi, che sembrava non avere rivali fino a qualche giorno fa per prendere il posto che adesso occupa Roberto Sergio. Sono troppe le cose che non sono piaciute alla premier, tanto che - secondo quanto riporta La Repubblica - si sarebbe rivolta così in privato al dg Rossi: "Che state a fa?". La principale colpa attribuita Rossi sarebbe stata quella di aver assegnato le caselle strategiche dell'azienda a figure non all'altezza, scelte fatte non sulle effettive capacità manageriali ma in base all'affiliazione partitica e a sodalizi personali. Ma il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari non vuol sentire ragioni: "Rossi non si tocca", avrebbe ribadito ieri. Anche perché, la sconsolata constatazione, "non abbiamo alternative".