Report, Ranucci indagato dopo il video di Renzi in autogrill con lo 007
Report, Ranucci e Mottola indagati dopo il video di Renzi e Mancini. Il filmato mandò in fumo la carriera dello 007
Il conduttore di Report Sigfrido Ranuncci e il giornalista Giorgio Mottola sono indagati a Ravenna per rivelazione del segreto di Stato e diffamazione. A darne notizia "Il Giornale". Le indagini sarebbero scattate per il filmato di 28 secondi in cui venivano ripresi l’ex premier Matteo Renzi e l’ex 007 Marco Mancini all’Autogrill di Fiano Romano il 23 dicembre 2020. Un video che costò caro a Mancini, dato che mandò in fumo tutte le possibilità di farlo sedere alla poltrona numero due del Dis.
Il video sarebbe stato recapitato in forma anonima alla redazione di Report. Qui sorge la domanda: si tratta davvero di una fonte anonima o di un possibile regolamento di conti tra 007? Mottola e Rannunci commentano così: “L'indagine? La annunciammo in una puntata dell'ottobre scorso, quando Mottola andò a trovate Mancini a Pavia”.
In realtà, durante il servizio si è parlato solo di querela, mentre secondo quanto riferito dal Giornale, i due, insieme alla "papessa" Francesca Chaoqui, la potente donna vicina al Vaticano, sarebbero stati indagati e interrogati. Quest’ultima dichiara: “È vero che dopo il suo coinvolgimento nello scandalo Vatileaks 2 ha una società di consulenza a Roma e collabora, tra gli altri, con Matteo Salvini - Report ha mandato in onda una registrazione di una conversazione tra me e Giorgio Mottola in cui, spiegando al giornalista il coinvolgimento di Cecilia Marogna come rappresentante presso i servizi segreti italiani, essa non avesse credito presso le istituzioni, ma veniva ascoltata per cortesia nei confronti di uno stato estero. Da questa conversazione poi mandata in onda da Report l'ipotesi che io fossi a conoscenza di vicende che riguardassero il dottor Mancini e da qui la volontà dei pm di Ravenna di capire meglio il mio ruolo”.
“Chiarito che il mio coinvolgimento fosse esclusivamente relativo alle vicende vaticane e non a quelle italiane, di cui niente conosco, la mia posizione è stata chiarita”, aggiunge la Chaoqui